Il sindaco sbotta con Enel all’indomani del black out totale che per buona parte della serata e dell’intera nottata di ieri ha paralizzato Tarquinia Lido
TARQUINIA – “Tutta la costa dal Lido di Tarquinia a Marina Velka senza energia elettrica. Non solo un blackout ma, quanto accaduto nell’arco dell’intera giornata di sabato, va considerato un vero e proprio atto di negligenza, incuria e trascuratezza a danno del turismo e dell’intera comunità”. Così in una nota il Comune di Tarquinia.
“Il grande caldo, annunciato da giorni – aggiunge l’amministrazione comunale – doveva aver messo in allarme i tecnici dell’Enel che, avevano l’obbligo di monitorare, controllare e aumentare il flusso di energia elettrica verso le zone di villeggiatura. Non l’hanno fatto e per questo adesso dovranno rispondere ai cittadini alle attività commerciali e al comune”.
Il sindaco sbotta con Enel all’indomani del black out totale che per buona parte della serata l’intera nottata di ieri ha paralizzato Tarquinia Lido, creando seri disagi alle attività commerciali e bloccando, di fatto, lo svolgimento degli eventi in programma. Il sindaco Alessandro Giulivi e gli assessori stanno valutando se iniziare una vera e propria class action contro l’Enel. “Ho già dato mandato ai nostri legali – dice il sindaco Alessandro Giulivi – di valutare ogni più opportuna azione utile ad una causa per il risarcimento dei danni.
Chiederò a nome del Comune sia i danni d’immagine – spiega Giulivi – che il risarcimento del danno economico subito tanto dalle attività commerciali, quanto dal Comune. Ancor più se, come mi dicono, il problema è ricorrente”.
La chiusura, poi, è in tono polemico rispetto al passato: “Possibile che, in quindici anni, nessuno abbia fatto nulla per evitare situazioni simili?” Danni ancora non quantificabili ma ingenti. Ristoranti costretti a mandare via le persone. Bar e stabilimenti balneari. Appuntamenti estivi saltati ma che dovranno comunque essere pagati.
L’amministrazione comunale si farà promotrice di raccogliere tutte le richieste dei commercianti, attraverso i loro sindacati e organizzazioni associative. “E’ giunto il momento di agire contro chi conosce molto bene i problemi del territorio – conclue nella nota il comune – e che produce energia elettrica a un chilometro di distanza dal confine di Tarquinia dove da anni si ripetono costanti criticità che colpiscono ampie aree abitate e che in questi giorni sono stracolme di turisti”.