TARQUINIA – “Non scherziamo con il futuro: basta. Centrale nucleare, a carbone, a olio combustibile, a metano, termovalorizzatore, discarica… ma qualcuno si ricorda che il nostro territorio è patrimonio dell’umanità?”.
La giovane 14enne di Tarquinia, Giorgia Pusceddu, figlia di noti imprenditori della città, interviene per ribadire il no al termovalorizzatore, portando la voce dei giovani.
“È solo di qualche giorno fa la notizia che nel territorio al confine tra Tarquinia e Civitavecchia potrebbero essere realizzati un mega termovalorizzatore/inceneritore ed una grande discarica.
Lo scorso venerdì, nella sala consiliare del Comune di Tarquinia, ha avuto luogo un incontro con i sindaci e i consiglieri della Maremma, per votare contro queste spaventose e disastrose costruzioni. Prima di continuare con i fatti però, è importante che io faccia una piccola premessa.
Giorgia Pusceddu si racconta e illustra il problema con lo sguardo da giornalista: “Sono stata direttore del Corriere Degli Studenti Sacconi, nell’anno scolastico 2018/2019.
Nell’esperienza fatta, ho imparato che è compito di un buon giornalista raccontare ciò che succede e scriverlo sui mezzi d’informazione pubblica, per far in modo che le notizie arrivino a tutti.
A questo punto, potrei scrivere questo articolo come un giornalista onnisciente, ovvero che racconta gli eventi in terza persona; è anche vero, vista la mia età, che potrei scrivere qualcosa come una sorta di “Greta Thunberg”, che è riuscita a mobilitare tante persone, con lo scopo di denunciare e combattere sciagure ambientali, in grado di compromettere il futuro di tutti, tuttavia, scelgo di scriverlo essendo me stessa, ovvero “una giovane giornalista” che vuole informare, ma che non può fare a meno di far trasparire l’amore per il territorio nel quale vive e che, ancora una volta, rischia di essere distrutto dall’incoscienza degli adulti”.
“Illustrando il passato ed il presente del nostro territorio, – scrive Giorgia – suppongo si possa dire che la nostra zona abbia e stia già subendo abbastanza: scongiurata la centrale nucleare di Montalto, ha visto, sempre a Montalto, la centrale a gas, le centrali, una a carbone e l’altra a olio combustibile di Civitavecchia con la discarica proprio di fronte al Porto e poi la famosa discarica del Pisciarello, proprio affianco alla Necropoli etrusca di Tarquinia, quella fu uno scandalo pazzesco, gli etruschi si saranno girati nelle tombe!
A Tuscania è in approvazione un impianto di compostaggio dell’immondizia e l’installazione di oltre 100 ettari di pannelli solari.
Oggi, sembra riproporsi la stessa incredibile storia. Forse questi “specialisti dell’inquinamento e dei disastri ambientali” non tengono conto che siamo solo 14.000 abitanti che vivono con incredibili difficoltà di sola agricoltura e turismo e che facciamo una fatica enorme a tenere il nostro territorio in ordine, ma che soprattutto, non siamo aiutati in nessun modo da nessuno.
Non entrerò nel merito delle caratteristiche tecniche che avranno queste istallazioni, anche perché altri miei “colleghi” esperti hanno già scritto qualcosa, ma ciò che voglio dire e che mi ha colpita positivamente all’incontro in sala consiliare al Comune di Tarquinia, è stato vedere che tutti gli amministratori del territorio, di ogni colore politico, si sono coalizzati per combattere insieme un nemico comune dicendo: basta.
E se ciò non bastasse, diciamo basta a gran voce anche noi giovani che teniamo al nostro futuro. Alla fine dell’incontro in Comune, ho avuto il piacere di intervistare personalmente il Sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi e il Sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco. Il primo, mi ha fermamente assicurato che mai e poi mai Tarquinia accetterà la costruzione di un termovalorizzatore e di una discarica: “Per Tarquinia – ha affermato il sindaco Alessandro Giulivi – le priorità sono agricoltura, turismo e cultura, ma ancor prima la salute delle persone che la popolano. Il primo cittadino ha continuato confermando che Tarquinia sarà disposta a tutto pur di fermare quest’iniziativa e noi cittadini, sicuramente pronti a seguirlo.
Poi ho intervistato il sindaco di Civitavecchia, anche lui deciso e implacabile ha confermato il forte dissenso, “Civitavecchia non può permettersi oltre alla centrale a carbone, al porto e alla discarica, un altro mostro ambientale così vicino.
Combatteremo fianco a fianco con l’amministrazione tarquiniese per bloccare sul nascere questa iniziativa”. In sostanza, sentiti tutti i pareri, potremo dire: ‘’sembra fatta’’.
Certo però, dopo le esperienze italiane degli ultimi 30 anni, un pochini di dubbi sono legittimi. Eppure, perlomeno noi giovani, vogliamo essere fiduciosi, questa volta vogliamo credere e dare supporto agli amministratori del “basta” che mai come oggi sembrano determinati”.