PERUGIA – In occasione del terzo anniversario del sisma che ha messo in ginocchio la Valnerina, il Presidente facente funzioni, Fabio Paparelli, ha dichiarato che la ricostruzione è stata avviata, ma le continue proteste dei cittadini che a causa del sisma hanno perso abitazioni e attività lavorative, sembrano smentire le sue parole.
“La ricostruzione deve essere prioritaria per la Regione” – ha dichiarato il Capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Valerio Mancini – sono passati tre anni dal terremoto e ancora in alcune zone non si è provveduto allo spostamento delle macerie, che rimangono così sotto gli occhi degli umbri a ricordare quotidianamente la tragedia del 2016. Nel giugno scorso, a Castelluccio di Norcia, sono state inaugurate in pompa magna otto casette che ancora oggi sono però inagibili in quanto prive di allacci. Secondo fonti locali, inoltre, nelle giornate di pioggia si verificherebbero infiltrazioni d’acqua in alcune strutture: i cittadini non hanno bisogno di passerelle ma di concretezza.
A fronte di una ricostruzione che fatica a decollare – ha proseguito Mancini – è però doveroso rendere merito al lavoro che sta svolgendo l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Di 1471 pratiche sopraggiunte, il 43% è stata autorizzata la concessione del contributo, grazie anche al Decreto Sblocca Cantieri che ha agevolato il lavoro, ma le condizioni in cui si trovano a operare gli esperti in ricostruzione sono tutt’altro che appropriate.
Nella gestione dell’emergenza terremoto che nel 1997 ha colpito l’Umbria, lavoravano 650 persone, oggi l’organico è ridotto a un terzo, con l’aggravante di una sempre più complessa burocrazia. La Regione – ha concluso Mancini – potrebbe immediatamente fornire tutto il personale di cui necessita l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione spostando parte dei 243 mini dirigenti presenti in organico presso la Giunta, che ogni anno la Corte dei Conti evidenzia come eccessivi e troppo costosi. Dato che costituiscono una spesa rilevante per il bilancio regionale, che vengano almeno impiegati al servizio della Valnerina.
Attualmente sono 21 i tecnici e, stando alle pratiche sopraggiunte, ognuno dovrebbe sbrigarne 370, cifra impensabile dato che di media un istruttore riesce a evadere circa venti pratiche all’anno. La ricostruzione sta dunque procedendo con grande impegno da parte dei tecnici, che hanno preso con assoluta serietà la loro missione, ma con gravi responsabilità da parte della Giunta di sinistra e degli assessori rimasti che da qualche mese a questa parte sono totalmente assenti rispetto alle priorità del territorio.
Vi è la necessità che la Regione faccia tutto il possibile per permettere loro di lavorare per rimettere in piedi l’Umbria.
La Giunta che si insedierà dopo le imminenti elezioni, libera da poltronari riciclati della sinistra, avrà come priorità quella di agire in tutela dei cittadini: l’Umbria non può che ripartire dalla ricostruzione”.