La presidente “maestrina” Sarracco sta facendo muro contro l’ingresso nel cda di Cozzella ma tiene ancora dentro personaggi come D’Amico & Co. Intanto gli eredi Cacciaglia non trovano pace…
CIVITAVECCHIA – La presidente della Fondazione Cariciv , Gabriella Sarracco, continua a fare conferenze stampa invitando solo alcuni giornalisti ed escludendo tutti coloro, tra i quali noi, che potrebbe fare domande scomode alle quali ancora non sembra preparata a rispondere.
Ieri in conferenza stampa, ha annunciato il bando per 70 mila euro da destinare ad associazioni e cooperative sociali.
Una presentazione già di cattivo gusto visto che, al suo fianco, d’era la cariatide della disfatta della Fondazione Valentino Carluccio. L’uomo dei silenzi colpevoli che non ha mai preso posizione quando era in corso lo spolpamento delle casse della Fondazione. Colui il quale ha sempre alzato il braccio per approvare bilanci tarocchi e che non ha mai preso le difese dell’ente ma di chi invece se la godeva a suon di tangenti provenienti da Lugano.
Carluccio era in buona compagnia. Almeno quell’altro personaggio inqualificabile, l’avvocato Ludovico D’Amico, ha la decenza di non farsi più vedere in giro.
Torniamo alla miseria dei 70 mila euro messi a disposizione per finanziare progetti sul territorio (fino a un massimo di 2.500 euro). Nessuno, in conferenza stampa si è preso la briga di spiegare quanto la Fondazione Cariciv ha speso per regalare sedie e tavoli al macellaio di Pescia Romana. O quanti soldi ha realmente perso con la scuola elementare e l’asilo.
Anzi. Continuano, di mese in mese, a far credere che prima o poi qualche euro, dei 19milioni spariti, potrebbe tornare nelle casse dell’ente. Niente di più vicino alla fantascienza ma, serve a tenere salde le posizioni e lo poltrone dove sono sempre più asserragliati quelli del consiglio d’amministrazione.
L’ultimo atto è la guerra contro l’ex magistrato Alberto Cozzella che, dimessosi quando si candidò al Senato con il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni politiche.
La Sarracco non lo vuole. Non gli piace e quindi preferisce tenersi dentro impresentabili e inqualificabili personaggi del calibro di Carluccio e D’Amico.
Tra qualche giorno pubblicheremo e vi racconteremo dei primi documenti desecretati dell’inchiesta Svizzera sulla grande truffa, o meglio della grande abbuffata, alla quale hanno partecipato anche personaggi civitavecchiesi.
Tutto questo mentre è scoppiata una vera e propria guerra a carte bollate tutta interna alla famiglia degli eredi Cacciaglia. Personaggi ormai pubblici e storia, quindi, da raccontare.
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