Il segretario: “Emorragia di risorse e complicazione burocratica non efficaci a contrastare l’evasione”
Viterbo – “Il Governo Conte bis ha partorito una nuova norma incomprensibile ed iniqua che scarica sulle piccole e medie imprese il peso delle strategie di recupero del gettito fiscale dell’esecutivo giallorosso”. E’ categorico il segretario provinciale di Confartigianato Imprese di Viterbo, sulla convinta opposizione alla misura prevista nel decreto collegato alla Legge di bilancio 2020, misura che impone il trasferimento dell’obbligo di versamento diretto delle ritenute alle imprese appaltatrici, affidatarie e subappaltatrici. Al riguardo la Confederazione ha già provveduto ad inviare, congiuntamente a Confindustria, Ance, Abi, Assonime e Rete imprese Italia, una lettera al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri finalizzata ad illustrare le conseguenze che le aziende inevitabilmente subiranno soprattutto sotto il profilo finanziario, con una evidente sottrazione di liquidità per il pagamento delle ritenute.
Secondo quanto previsto, infatti, dal decreto legge 26 ottobre 2019 n. 124 collegato alla Legge di bilancio 2020, “in tutti i casi in cui il committente affidi a un’impresa l’esecuzione di un’opera o di un servizio, il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori dipendenti impiegati nell’appalto dovrà essere effettuato direttamente dal committente stesso”. Pertanto, l’appaltatore o il subappaltatore “dovrà fornire la provvista finanziaria necessaria al versamento, nonché i dati utili all’identificazione del personale o, in alternativa, chiedere di compensare tali importi con i corrispettivi fino a quel momento maturati”. Sempre secondo la norma, però, le imprese interessate “non possono compensare crediti verso l’Erario con debiti fiscali e contributivi, senza che sia preventivamente provata dall’amministrazione finanziaria alcuna violazione fiscale a loro carico”.
“Siamo alla follia – riprende De Simone –, dopo il pasticcio dello sconto in fattura per l’Ecobonus, ecco l’ennesimo aggravio amministrativo e un’altra pesante emorragia di risorse a danno delle imprese. Un onere sproporzionato che complica la gestione burocratica delle commesse, con il rischio che si blocchi l’intero sistema degli appalti”.
“Fino ad oggi l’adempimento relativo alle ritenute avveniva con le compensazioni – conclude De Simone -, ma adesso il Governo Conte bis ripropone una procedura già testata anni fa nel decreto Visco-Bersani e da tempo superata non solo perché non efficace nel contrasto all’evasione, ma anche e soprattutto perché dannosa per le tante aziende oneste che osservano tutte le disposizioni di legge. La norma non va approvata, il Governo non può ignorare le istanze del mondo dell’impresa”.