TARQUINIA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata dalla Pellicano Srl a seguito della conferenza dei servizi che li ha autorizzati a concludere il progetto per la realizzazione di una centrale Biogas: La Conferenza di Servizi tenutasi il 05.11.2019, avente per oggetto il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, in merito alla richiesta di Ampliamento dell’impianto di valorizzazione Raccolta Differenziata con compostaggio anaerobico per la produzione di BioMetano e Compost di Qualità, avanzata dalla società Pellicano s.r.l. ai sensi D.Lgs. 152/06, ha preso atto dei pareri favorevoli espressi dagli organi coinvolti nel procedimento quali: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, ASL Viterbo, Arpa Lazio, e la stessa Regione Lazio Dip. Urbanistica, nonché dell’unico parere negativo da parte del Comune di Tarquinia.
La procedura ai fine del rilascio di cui al Decreto prevede la prevalenza dei pareri, pertanto 4 favorevoli e 1 contrario determinano necessariamente un esito positivo del procedimento.
Il Direttore regionale alle politiche ambientali e ciclo dei rifiuti non poteva fare altro che seguire la legge e pertanto ratificare quanto precedentemente espresso dai pareri rilasciati dagli enti coinvolti.
Una valutazione diversa sarebbe stata una violazione della norma che avrebbe esposto il Direttore ad un procedimento penale nonché ad una richiesta di risarcimento milionaria nei confronti dell’Ente da Lei rappresentato.
Ci preme ricordare che:
– Già dal 2015 l’ENEA riconosce la tecnologia della Digestione Anaerobica (DA) “ come la più corretta pratica dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico per la gestione, degli scarti organici, provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, dall’agricoltura e dall’agroindustria”.
Infatti adottando questa tecnologia i rifiuti si trasformano in una risorsa energetica (BIOMETANO) ed in biomateriali
(COMPOST) abbattendo di conseguenza i costi dello smaltimento.
– Nella sola Regione Lazio ne vengono raccolte ogni anno 600.000 Ton. Di queste soltanto 200.000 vengono trattati in impianti che risiedono nel Lazio, gli altri vengono spediti negli impianti del Nord. Tutto questo si riduce, non solo in un aggravio di costi per i cittadini laziali (160 €/ton del Lazio contro le 85 €/ton pagate in Emilia Romagna), in quanto al costo per lo smaltimento, deve essere sommato il costo per il trasporto, ma soprattutto in un ulteriore stress ambientale, dovuto all’inquinamento atmosferico prodotto dai Tir che trasportano in giro per l’Italia la stessa Forsu.
– “IlBiometano “fatto bene”, prodotto nelrispetto della biodiversità e dell’uso deisuoli agricoli, (esattamente come nel caso della Pellicano, il cui impianto è alimentato dalla Forsu e non con materie che hanno sottratto suolo ed acqua), può rivestire un ruolo fondamentale nella strategia energetica del nostro Paese e sul fronte della lotta al mutamento climatico globale. È una grande opportunità per rendere più sostenibile il consumo di energia domestica e industriale ma anche la mobilità, per ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la gestione dei rifiuti.” Vedi link sotto riportato:
https://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/Biometano-nuova-frontiera
– La stessa UE riferisce sull’attuazione del Piano (COM(2017) 33 final) e sul ruolo della termovalorizzazione nell’economia circolare (COM(2017)34 final). In quest’ultima comunicazione la digestione anaerobica è esplicitamente inserita tra i processi di riciclaggio dei rifiuti e quindi collocata gerarchicamente prima ed in antitesi ai processi di incenerimento con o senza recupero significativo di energia.