Roma, 17 novembre 2019 – Sottratte ben 22 corse giornaliere e solo solo dieci sostituite dai bus navetta,
Questa la vita degli utenti sulla Roma-Civitacastellana-Viterbo già alle prese con ritardi, soppressioni e vagoni fatiscenti, divenuta talmente ardua che ieri li ha costretti a scendere in piazza. Nel cuore della città: Piazza del Popolo, proprio a due passi dal capolinea di Piazzale Flaminio, per far sentire il loro accorato appello alle istituzioni.
Dopo centinaia di segnalazioni, denunce, esposti, incontri e assemblee, la scelta di protestare in strada.
“La tratta extraurbana potrebbe chiudere entro breve, con pesanti ripercussioni sulla tratta urbana. Altro che promesse di investimento” – hanno sottolineato dal Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord.
“Paghiamo biglietti e abbonamenti per avere solo disservizi” – la constatazione di decine di utenti scese in piazza affiancati dai sindaci di alcuni dei comuni a nord di Roma e anche dal presidente del Municipio XV, Stefano Simonelli, oltre che sindacalisti e lavoratori di Atac.
Tantissimi i cartelli esposti: “Chiudere la Ferrovia Roma Nord – scrivono – è ghettizzare un territorio”. Di circa 200mila persone il bacino di utenza potenziale della linea.
Chiedono il potenziamento della tratta, le migliorie promesse e mai arrivate, oltre a puntualità, certezza delle corse e nuovi treni. E già, raddoppio della linea e nuovi treni promessi da anni dalla Regione Lazio.
I lavori di raddoppio della ferrovia tra Riano e Morlupo e quelli di ammodernamento della stazione di Piazzale Flaminio dovrebbero partire all’inizio del nuovo anno: stanziamento complessivo 150milioni di euro. Per Flaminio prevista la chiusura completa per almeno un anno, il capolinea si sposterebbe ad Acqua Acetosa.
Dopo il via libera all’acquisto dovrebbero arrivare sulla Roma Nord, tratta urbana, sei nuovi treni; entro otto anni altri dodici destinati in parte anche all’extraurbana.
Intanto la Roma-Civitacastellana-Viterbo si prepara ai primi cambiamenti: la gestione dell’infrastruttura passerà ad Astral, mentre il servizio dal 2021 spetterà invece a Cotral.
Numerosi gli interventi durante la manifestazione di piazza
“Questa manifestazione l’abbiamo organizzata per far sentire, con tutte le nostre forze, il disagio dei pendolari della ferrovia Roma-Viterbo, che subiscono un disservizio quotidiano da mesi – ha detto Fabrizio Bonanni (Comitato Pendolari RomaNord). Nicola Passanisi, assistente dell’assessore regionale ai trasporti Alessandri, ha ufficialmente accettato l’invito del Comitato a partecipare a un tavolo tecnico in merito al cantiere di Flaminio, con l’intento di trovare soluzione per evitare la chiusura della stazione durante i lavori”. David Nicodemi (Associazione TrasportiAmo) ha rimarcato “nel caso della Roma-Viterbo, la ferrovia storica ha anche una valenza turistica, progetto che torneremo a presentare al nuovo gestore unitamente ai territori. In merito alla manifestazione, abbiamo apprezzato che la Regione abbia pubblicamente affermato che l’orario della ferrovia sarà modificato anche secondo le indicazioni individuate nella nostra proposta d’orario, elaborata insieme al Comitato Pendolari, e consegnata all’inizio di settembre. La nostra battaglia prosegue, ma sempre con spirito propositivo: noi vogliamo l’espansione delle ferrovie, metropolitane e tranvie e non la loro distruzione”. Ha parlato anche Roberto Spigai (Comitato Pendolari Roma-Lido): “Perché oggi in piazza del Popolo, alla manifestazione per la Roma Nord, c’eravamo anche noi del Comitato Pendolari Roma Ostia?
Per gli stessi disservizi – ha sottolineato Spigai -. Disagi che son simili o eguali: che passano da Orari Ufficiali pro-forma, mai rispettati, utili solo a nascondere soppressioni di corse; proseguono con treni insufficienti. Stesse stazioni maltenute, sale d’attesa assenti o chiuse, come i bagni, mancanza di presidi fissi di sicurezza e di addetti fissi di stazione nella maggior parte, locali commerciali non dati in locazione, anche da anni e in stazioni ad alta frequentazione (Eur Magliana ad es.) impianti di traslazione costosamente costruiti con denaro pubblico, ma maltenuti o fermi mediamente al 30%”. Per Andrea Ricci dell’Osservatorio Regionale dei Trasporti “il problema della Roma Nord non è solo un problema degli abitanti di Labaro, di Morlupo o di Vignanello ma è un problema di tutti. La partecipazione appassionata e sofferta ma anche propositiva di tanti cittadini lo dimostra”. Renzo Coppini ha spiegato che “le incognite sui destini futuri di tali infrastrutture, indispensabili alla mobilità collettiva, disorienta, e non da poco, i Lavoratori quanto l’utenza. Chiederemo nel dettaglio la documentazione inerente le opere ammodernamento, in modo da aprire un confronto con gli utenti”.