L’intervista al fisico dell’Università di Modena Franco Battaglia: “vogliamo ridurre l’inquinamento? Riapriamo le centrali nucleari”
Dalla tassa sulla plastica a quella per entrare in centro città, sono davvero tante le misure di stampo ecologico lanciate negli ultimi anni nel nostro Paese. Promettono di rendere più sostenibile la vita, ma spesso si rivelano vere e proprie bufale. La più colossale di tutte? «Quella che vuole che si viva oggi in emergenza climatica: invece non esiste alcuna emergenza climatica». Parola di scienziato, a sostenerlo è Franco Battaglia, docente di chimica e fisica all’Università di Modena.
In questi giorni si parla di plastic tax, la tassa sulla plastica che il governo intende inserire nella mano- vra di bilancio. È questa la soluzione contro l’inquinamento?
«La plastica non è un inquinante. È un materiale prezioso. Quando un oggetto di plastica diventa rifiuto, allora potrebbe diventare un inquinante, ma solo se lo si introduce nell’ambiente nel modo sbagliato. Per esempio riversandolo nel mare. La fine più indicata del rifiuto di plastica è l’inceneritore: il materiale è un ottimo combustibile e produce calore che, se utilizzato, fa risparmiare altro combustibile, per esempio il gasolio».
Però molte scuole e amministrazioni locali stanno mettendo al bando le bottigliette di plastica e stanno distribuendo borracce in alluminio. Che ne pensa?
«Credo che sia una misura stupida. Come detto, la plastica non è un inquinante. Non vi è alcuna ragione al mondo di bandire le bottigliette composte in questo materiale».
Sembra anche che le borracce, se non lavate correttamente, possano rivelarsi più dannose per la salute rispetto alla plastica usa e getta…
«Infatti è esattamente così».
Altra misura riguarda l’accesso limitato o a pagamento delle auto nelle città, come per esempio l’area C a Milano. Serve davvero a limitare l’emissione delle polveri sottili?
«Assolutamente no. Le polveri sottili di Milano provengono innanzitutto dagli impianti di riscaldamento. Se a Caorso, vicino Piacenza, si installasse un reattore nucleare, questo potrebbe dare al capoluogo lombardo l’elettricità che serve alla città per alimentare, senza alcun inquinamento, le caldaie».
Allora cosa sarebbe necessario fare per ridurre l’inquinamento nelle grandi città?
«Dovremmo avere reattori nucleari e scaldarci elettricamente. Diminuire l’intasamento da traffico eliminando dalla strada le auto in sosta, mediante la realizzazione di parcheggi multi piano, e obbligare gli automobilisti a usarli, per esempio raddoppiando la tariffa di parcheggio nelle aree limitrofe a queste zone di sosta».
A proposito di auto, in molti puntano il dito contro il diesel. Eliminarlo risolverebbe il problema?
«Le auto diesel sono ottime e non inquinano più di quelle normali a benzina».
E le vetture elettriche?
«Bisogna distinguere le ibride dalle full electric. Le prime sono ottime e bisognerebbe incentivarne l’uso in modalità elettrica quando si viaggia in città. Le seconde non esistono: sono poco efficienti, eccessivamente costose. Finché abbiamo benzina, dimentichiamoci l’auto elettrica».
C’è anche la raccolta differenziata dei rifiuti fra le misure più popolari…
«Ma non funziona perché è fatta in modo sciocco. Dovrebbe essere limitata alle aziende, che hanno già rifiuti selezionati. Quanto al comune cittadino, basterebbe il vuoto a rendere per metallo e vetro. Tutto il resto dovrebbe andare nell’inceneritore. Dovremmo avere in Italia un impianto di incenerimento per provincia».
Sono stati introdotti i sacchetti bio, che però pare non rispettino l’ambiente. Perché sono stati imposti?
«Probabilmente per favorire qualche azienda che li produce. Oggettivamente sono inadeguati: si rompono facilmente e la loro fine non può che essere l’inceneritore. Bisognerebbe tornare a poter usare le borse della spesa ordinarie».
Passando ai pannelli fotovoltaici, si vogliono incentivare. Esiste secondo lei un’alternativa migliore?
«Dovrebbero essere vietati. O, comunque, bisognerebbe tassare chi li usa: deturpano il paesaggio, che sarebbe costituzionalmente protetto. E chi inquina deve pagare. Non hanno alcuna funzione nel sistema elettrico. L’Italia ha speso 100 miliardi solo per l’installazione degli impianti che abbiamo: sono 20 gìgawatt che però erogano solo 2 gigawatt elettrici. Ma per farlo sarebbe bastato impegnare meno di 5 miliardi in due impianti a carbone o meno di 10 miliardi in due reattori nucleari».
E i parchi eolici?
«Il discorso non cambia. In proporzione richiedono un impegno economico minore rispetto al fotovoltaico, ma più che doppio rispetto al nucleare. Inoltre erogano elettricità quando brilla il sole o soffia il vento e non quando vogliamo noi. Sono impianti totalmente inutili. Noi in Italia siamo i primi della classe su questi impianti. Infatti la nostra bolletta elettrica è oggi è quasi tripla rispetto a quella del 2007».
E il riscaldamento davvero non esiste?
«Si tratta di un fenomeno reale, nel senso che oggi il pianeta è più caldo di 450 anni fa, quando si era al minimo della piccola era glaciale. Ma non è l’uomo il responsabile di questo riscaldamento. Intanto perché cominciò 45o anni fa quando l’uomo non emetteva CO2. Chi sostiene che l’attuale situazione sia antropica, in realtà non ha mai dimostrato la propria affermazione».
Fonte “La Verità”