CIVITAVECCHIA – “Spero che la protesta dello spegnimento delle luci, avviata da un gruppo di commercianti di alcune vie per il giorno 29 novembre abbia successo, e sia seguita da gran parte degli esercizi commerciali”, lo dichiara Tullio Nunzi, di “Meno poltrone, più panchine”.
“Si tratta di una protesta spontanea,una specie di flash mob, per far comprendere cosa saranno le città in mancanza di politiche attive nei confronti di una categoria che in questa città è la prima per occupazione e produzione di prodotto interno lordo.
Si tratta di una protesta civile, non si occupano strade,non si rompono vetrine, si spegne una insegna, si rendono per un lasso di tempo le vie buie, insicure; una protesta che permetterà di rendere visivo il fatto che senza il commercio, i centri storici muoiono, la città non è vivibile.
Un richiamo all’importanza economica, sociale, civile del commercio, molto spesso ignorato dalla politica a scapito di altri settori.
Una protesta che spero venga seguita da tanti commercianti, supportata dalle varie organizzazioni, che dia un segnale chiaro di come gran parte dello sviluppo di Civitavecchia passa dal commercio, dal turismo, dal suo sviluppo in sinergia con il porto ed il territorio; con una attenzione particolare al centro storico per il suo appeal nei confronti dei turisti, ma non dimenticando le periferie che hanno una valenza sociale.
Spegnere le insegne perché la politica dia il ruolo che spetta ad un settore determinante nello sviluppo di Civitavecchia”.