Il pm Alessandro Gentile “abbocca” all’ennesimo esposto di Massimo Mensurati e mette fine, perché così sarà, ad un progetto che avrebbe portato lavoro e benessere
CIVITAVECCHIA – Turbativa d’asta in concorso. E’ l’accusa contestata a Francesco Maria Di Majo, Roberta Macii, Guido e Azzopardi Edgardo, rispettivamente Presidente dell’Autorità del Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale (AdSP), Segretario Generale dell’AdSP, legale rappresentante di Roma Marina Yachting s.r.l., Pori Mobility s.p.a. e Rogedil Servizi s.r.l. e procuratore speciale di Port Mobility s.p.a.. Perquisizioni sono state disposte “con la massima urgenza” nelle abitazioni, negli uffici , delle sedi legali e operative, ma anche nelle vetture in uso agli indagati.
Dalla lettura del provvedimento che pubblichiamo nella sua interezza, si evince che tutto nasce dall’ennesimo esposto presentato da Massimo Mensurati responsabile dell’agenzia marittima Medov.
Quello che stupisce è come, tra gli indagati, non ci sia l’ex sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino e i membri del comitato di gestione.
L’ennesima azione distruttiva, utilizzando lo strumento giudiziario, che farà naufragare anche questo progetto perché, con tutta probabilità, i soci di Montecarlo, in quanto rappresentanti di uno Stato e non certo di un privato, faranno bagagli e se ne andranno.
Tutto ha inizio con il provvedimento dell’Anac pubblicato ad ottobre:
Ormai Massimo Mensurati ha intrapreso questa opera distruttiva nei confronti del porto di Civitavecchia e, ogni iniziativa dalla quale rimane escluso o per un motivo o per l’altro, ricorre per vie giudiziarie ad ogni livello.
decreto perquisizione
Il nostro blog è stato sempre estremamente critico, pesante e abbiamo scritto di tutto nei confronti di questo presidente. Questa volta riteniamo che questa azione giudiziaria, accompagnata da un’operazione portata a termine da decine e decine di uomini della Guardia di Finanza, ci è sembrata davvero esagerata.
Se anche questa volta il tutto finirà in una bolla di sapone non sarà sufficiente adottare provvedimenti disciplinari ma azioni giudiziarie risarcitorie.
Il porto, già pesantemente in crisi, ha subito l’ennesimo colpo che lo porterà, questo sì, al default in primavera.