CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata dal consigliere comunale di Forza Italia, Pasquale Marino: Leggiamo su i media i commenti sull’ordinanza n 177451 del 25 novembre 2019 della sindaca metropolitana Virginia Raggi e del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, prendo spunto da una conversazione con gli amici del Consiglio Regionale dove ho appreso alcuni retroscena di protagonisti e numeri reali, che hanno portato Roma sull’orlo del baratro che mi preme portare a conoscenza del comprensorio di Civitavecchia che sull’argomento forse aiutano a capire alcune dinamiche.
LA Raggi, vista la chiusura temporanea di Colleferro, firma un’ordinanza per portare 1000 tonnellate al giorno di rifiuti a Civitavecchia , (la società MAB gestore della discarica privata di Civitavecchia si precipita a precisare che non è in grado di ricevere una simile quantità di immondizia) , senza neanche una telefonata di preavviso al Sindaco Ernesto TEDESCO e senza consultarsi con il presidente della Regione Nicola Zingaretti; che fa il Presidente, risentito piccato, firma un’ordinanza con la quale dà pochi giorni alla Raggi di individuare la discarica, pena il commissariamento e la denuncia alla magistratura.
Nel frattempo la Commissione Ue boccia entrambi, accende un faro sull’emergenza rifiuti e di fatto preannuncia una nuova infrazione se non riceve risposte esaustive sulla chiusura del ciclo.
Nel dibattito in Consiglio Regionale di qualche giorno fa l’assessore Valeriani incentra tutta la discussione sulla necessità di trovare subito una discarica, addossando le responsabilità alla Raggi, ma non dice nulla sulla lettera della Commissione Ue arrivata in Regione di recente non ritenendo suo dovere informare l’aula, la missiva europea, che fa riferimento ad un precedente carteggio con la Regione Lazio le cui risposte non sono state ritenute sufficienti, chiede nuove chiarimenti perché preoccupata delle allarmanti notizie che appaiano sui grandi quotidiani internazionali come il Financial Times del 9 Luglio 2019.
La commissione richiama la Regione perché il piano rifiuti del 2012, attualmente ancora in vigore, è in gran parte inattuato con impianti previsti non in esercizio o addirittura chiusi. in particolare vuole essere informata su i TMB (trattamento Meccanico Biologico)realizzati ed in esercizio per capire come mai ingenti quantitativi di rifiuti vengono portati fuori con un numero di impianti che, almeno sulla carta, dovrebbe assicurare l’autosufficienza. E la Commissione punta l’indice sul mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, sulla mancanza di impianti di compostaggio e sulla insufficienza delle discariche esistenti.
Ci chiediamo perché in questi giorni la discarica di Colleferro sia ancora chiusa, dal momento che non c’è nessuna decisione in questo senso dell’Autorità Giudiziaria, e soprattutto perché e chi ha deciso che debba chiudere entro la fine dell’anno, ora al 15 Gennaio del 2020 dopo la firma dell’ordinanza se è ancora capiente, visto che solo pochi mesi fa è stata ampliata per quasi 1 milione di Mc, perché chiuderla? e ci chiediamo come mai l’impianto di TMB di Albano con l’annessa discarica di servizio tarda a riaprire dopo l’ 0k e via libera degli uffici della Regione alla riapertura ,dopo i lavori di ristrutturazione.
Zingaretti intima alla Raggi di individuare entro una settimana dei siti sul territorio del comune di Roma dove abbancare e stoccare i rifiuti lavorati, di avviare le procedure portare i rifiuti all’estero ed entro 15 giorni di individuare due siti di trasferenza per i rifiuti indifferenziati, dal momento che le autorizzazioni di quelli di Rocca Cencia e Ponte Malmone scadono a Gennaio 2020. Infine proroga l’esercizio della discarica di Colleferro al 15 gennaio 2020.
In conclusione dispone che, nel caso d’inadempienza dell’ordinanza, la Regione interverrà con i poteri sostitutivi per nominare soggetti con il potere di attuare quanto previsto e comunicherà all’Autorità giudiziaria i responsabili delle condotte omissive.
Insomma Zingaretti con grande abilità prova a lasciare in mano alla Raggi il cerino della crisi, e concentra il piano sulle discariche quando le direttive europee che un 65% deve andare a riciclo, il 10% in discarica e il 25% deve essere valorizzato.
Per quanto riguarda la capienza delle discariche, a fronte dell’esigenza di sversarvi solo il 10% dei rifiuti prodotti, quindi 300 tonnellate all’anno, non si capisce perché la Regione pianifica una esigenza di circa 10 milioni di metri cubi da qui al 2026.
In questo clima di scaricabarile il caos assoluto. Osserviamo che l nuovo piano rifiuti regionali da circa sette anni va da un ufficio all’altro ed ancora non è stato calendarizzato per la discussione in aula, lasciando l’incertezza e creando situazione di crisi e di emergenze ai territori .
Per quanto ci riguarda Civitavecchia, portiamo avanti la nostra protesta, nella legalità come dice il nostro sindaco Ernesto TEDESCO, insieme a tutti gli amministratori dei comuni del comprensorio, non solo per dire no all’arrivo dei rifiuti da Roma ma anche alla paventata costruzione del termovalorizzatore di “pian degli organi “di Tarquinia ai confini con Civitavecchia convinti come siamo che il nostro territorio in tema di inquinamento e’ oramai al limite massimo di saturazione e la popolazione e’ sull’orlo di una” crisi di nervi” incontrollabile. Auspichiamo,infine, che la sindaca Metropolitane Virginia Raggi Ritiri immediatamente il provvedimento.-