Il Comune d Tarquinia ha approvato in giunta il documento inoltrato alla Regione Lazio. Il sindaco Alessandro Giulivi: «Bruciare rifiuti inquina e arreca danni alla salute. Il vero obiettivo è la riduzione dei rifiuti. Gli inceneritori rientrano tra le “attività insalubri” di “prima classe”, nessuno ci venga a dire che questi impianti non inquinano»
TARQUINIA – Il Comune di Tarquinia ha approvato ieri in giunta e presentato alla Regione Lazio le proprie osservazioni nel procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale relativo all’impianto di termovalorizzazione che la A2A vorrebbe realizzare sul territorio di Tarquinia.
Nelle osservazioni, presentate per il tramite dell’avvocato Noemi Tsuno, il Comune di Tarquinia rappresenta come l’inceneritore rientri tra le industrie insalubri di prima classe «che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire pericolose alla salute degli abitanti».
«Ed infatti – affermano dal Comune di Tarquinia – come evidenziato dalla Asl di Viterbo nonché ribadito dal direttore sanitario del’Unità operativa complessa di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia, il dottor Giovanni Ghirga, “l’impianto emetterebbe inquinanti ambientali-atmosferici prevalentemente pericolosi per la salute umana”. A tanto si aggiunga – prosegue l’amministrazione comunale – che nel progetto non sono state considerate le ricadute che lo stesso avrebbe sulla limitrofa Zona di protezione speciale (a soli 200 metri), il cui habitat potrebbe essere fortemente compromesso. Il progetto non è stato, altresì, considerato “congiuntamente ad altri piani o progetti” in atto o che saranno adottati con riferimento allo stesso sito. Uno fra tutti, il completamento della trasversale Orte – Civitavecchia che insisterebbe proprio sullo stesso territorio. Un progetto, peraltro, del tutto anacronistico e contraddittorio rispetto alle linee strategiche adottate dalla stessa Regione con riferimento al Piano digestione dei rifiuti 2019-2025».«E
d infatti – sottolinea il Comune di Tarquinia – nelle linee strategiche, la Regione Lazio, non solo ribadisce che “non si prevede un aumento del fabbisogno di termovalorizzazione”, ma ha dato “indicazioni circa la riconversione del sistema impiantistico, trasformando l’attuale impiantistica di termovalorizzazione in altra tipologia impiantistica che persegua obiettivi di recupero di materia, il tutto nel rispetto dei principi comunitari dell’economia circolare”.
“Ed allora – afferma il sindaco Alessandro Giulivi – un positivo parere Via al progetto sarebbe del tutto contraddittorio con quanto stabilito dalla stessa Regione con le richiamate linee strategiche relative al Piano di gestione dei rifiuti. Questo tipo di impianti che rischiano di impattare sull’ambiente e sulla salute umana, non sono più ragionevolmente compatibili con il nostro territorio».
“Gli “Inceneritori” – aggiunge il primo cittadino – rientrano tra le “attività insalubri” di “prima classe”, nessuno, ci venga a dire che questi impianti non inquinano. Piuttosto, la Regione Lazio intervenga con un provvedimento amministrativo che scongiuri l’ipotesi di un termovalorizzatore a Tarquinia, in linea con quanto già rappresentato dal consiglio regionale, lo scorso 27 novembre, che ha espresso “indirizzo contrario al progetto di un nuovo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti nel comune di Tarquinia e di ogni altro impianto simile, in quanto contraddice le linee strategiche di cui al Drg n. 49 del 31/01/2019 e l’aggiornamento del Prgr».
«L’amministrazione di questo comune è contraria a questo impianto – conclude il sindaco Alessandro Giulivi – e non perderemo occasione per ribadirlo».