Carluccio non si è mai dimesso e rappresenta la continuità di quella cattiva gestione che ha raso al suolo le Casse dell’ente. Adesso cerca di tutelare i vecchi amici (parecchi morti) e i quasi nuovi dalle mani di chi vorrebbe riprendersi almeno una parte, di quei soldi
CIVITAVECCHIA – Quello che sta vivendo la Fondazione Cariciv in questo momento è di poco, molto poco, meno ridicolo della passata gestione, ma tale rimane. La “maestrina”, Gabriella Sarracco, ha fallito e ingannato la Città di Civitavecchia. Ha fatto credere a tutti che si sarebbe battuta per avere giustizia e cercare, in qualche modo di far pagare, a chi aveva sbagliato, il conto del depauperamento delle casse della Fondazione.
Non solo questo. Ha illuso, sempre la Città, del fatto che sarebbe stata in grado di recuperare una gran fetta del maltolto, parlava di milioni come bruscolini. Cosa tutt’altro che vera o fattibile.
Avrebbe iniziato un’azione civile contro quelli che si sono “ingozzati” dei soldi sporchi della LP Suisse ma puliti, quelli sì, dei nonni dei nostri nonni che fecero della Fondazione, un fiore all’occhiello della Città.
Invece niente di tutto questo. Ancora una volta un presidente “fantoccio” che non conta niente e che serve solamente a tenere buoni gli animi, di chi era arrabbiato con i vecchi ladroni del passato.
Inutile rifare quei nomi, basta scorrere i nostri articoli per trovarli facilmente tutti.
Ladroni che si sono strafogati di soldi non loro. Però! C’è sempre un però! Ci sono anche i colpevoli silenziosi; quelli che hanno avallato tutto.
Che hanno alzato colpevolmente il braccio quando invece avrebbero dovuto opporsi al saccheggio. Gente che dovrebbe vergognarsi di girare libera per Civitavecchia per aver difeso, con sfacciataggine, quel ciarpame di persone, ovvero: gli artefici del “Sacco della Fondazione Cariciv“.
Uno di questi appartenenti al ciarpame storico è sicuramente il ragionier Valentino Carluccio ormai di Fantozziana memoria. Un rappresentante del vergognoso passato rimasto in carica, in altrettanto modo vergognoso nel presente.
Non mettiamo in dubbio la sua onestà personale e rettitudine ma, come tutti sanno, è stato uno dei tanti ciechi che, pur sedendo in posti di controllo e comando, non si è mai accorto di quello che stava accadendo (a credergli) e che ben si è guardato di denunciarlo a chi di dovere nel corso di questo decennio.
Adesso, in questi giorni, sta facendo pressioni affinché la Sarracco, l’inutile “maestrina” messa alla presidenza della Fondazione, affinché receda dall’intenzione di costituirsi civilmente contro i presunti ladri, che hanno nomi e cognomi ben scolpiti nelle carte giudiziarie svizzere, ma che sono rimasti, almeno quelli vivi, “amici degli amici” e “depositari di segreti inconfessabili”.