Agli arresti è finito anche un uomo di 64 anni che usufruiva del sussidio con il quale arrotondava i cospicui guadagni delle lucciole
Sono indagati per il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione 4 persone che, a seguito delle indagini dell’arma dei carabinieri di Civitavecchia, hanno ricevuto un ordine di custodia cautelare. A far parte di questo giro a luci rosse, appunto, anche un 64enne che a fine mese incassava il reddito di cittadinanza ma che incassava ogni giorno centinaia di euro dalle ragazze che incontravano i clienti nelle piazze in zona di via Aurelia, alle porte di Roma.
I militari della caserma di Passoscuro, a seguito di una denuncia presentata da una ragazza romena che aveva ricevuto della minacce da un’altra prostituta connazionale dopo un litigio sulla zona in cui dovevano lavorare ad Aranova. I carabinieri, così, avevano iniziato le indagini e dopo essere riusciti a risalire all’identità della rivale, i militari hanno anche fatto luce sulla strutturata rete di sfruttatori e il gruppo che la gestiva tra cui, appunto l’uomo, un 64enne di Santa Marinella, che insieme a due complici romene e ad un anziano di 91 anni, gestiva questo traffico illegale.
L’anziano aveva il compito di portare il cibo alle ragazze, in modo tale da non doversi allontanare dall’area di competenza. Da parte del Gip è stata disposta nei suoi confronti, in considerazione della sua età, la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Aranova e il divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Il 64enne, invece, dopo aver favorito l’ingresso in Italia della giovane, acquistandole il biglietto aereo, la accompagnava in auto nella zona a lei assegnatole ricevendo in cambio denaro e prestazioni sessuali. I due romeni sono marito e moglie di 52 e 48 anni, anche loro residenti a Santa Marinella, che come il 64enne italiano facevano gli accompagnatori delle ragazze sempre dietro compenso in denaro. Per loro sono scattati gli arresti così come per l’uomo per cui, inoltre, è stata avviata anche la procedura di revoca immediata del reddito di cittadinanza.
A seguito gli interrogatori di garanzia svolti da parte dell’autorità giudiziaria del Tribunale di Civitavecchia, è stata confermata la misura cautelare in carcere per parte del gruppo.