Scale ridotte a cunicoli, ascensori bloccati, bar chiuso, biglietteria chiusa. Con il reddito di cittadinanza si può ridare vita a questi luoghi
TARQUINIA – Stazione ferroviaria di Tarquinia off limits per i disabili. Ascensori mai entrati in funzione e passaggio sotterraneo che permette il collegamento pedonale con i binari esterni ridotto di due terzi. Bagni chiusi e inutilizzabili.
L’Amministrazione comunale, con una lettera a firma del sindaco Alessandro Giulivi, già ad ottobre dello scorso anno aveva chiesto alle Ferrovie dello Stato di intervenire e completare sia i lavori che permettere ai disabili di poter accedere al binario 2, quello dove transitano i treni diretti a Genova per capirci.
Non solo. Sempre in quella lettera, l’amministrazione comunale chiedeva la possibilità di avere dei locali, oggi chiusi e vuoti, per poter aprire un centro di informazioni e rimettere in piedi anche il bar che farebbe comodo ai tanti pendolari che la mattina si recano a Roma.
Una lettera rimasta evidentemente nel cassetto di qualcuno perché, a quanto pare, ad oggi non sono mai arrivate delle risposte.
L’Amministrazione, secondo indiscrezioni non confermate, starebbe lavorando ad una serie di progetti a “costo zero”.
Infatti, per aprire una biglietteria, un info point oppure un bar, si potrebbe attingere alla forza lavoro, già retribuita, di coloro che ricevono il reddito di cittadinanza.
Le persone che usufruiscono del reddito di cittadinanza possono essere sfruttate per otto ore lavorative a settimana ciascuno quindi, con quattro turni a rotazione, nelle ore di maggior utilizzo della stazione, ci potrebbe essere anche un controllo.
Il sindaco riscriverà nuovamente agli uffici delle Ferrovie dello Stato, diffidando quindi Rfi, ribadendo la necessità di completare i lavori e far funzionare gli ascensori perché, come detto in apertura, per i disabili su una carrozzina è praticamente impossibile raggiungere il binario esterno.