L’analisi settore per settore secondo il Rapporto Movimprese 2019 di Unioncamere-Infocamere, in base ai dati del Registro Imprese della Camera di Commercio Viterbo. Sostanzialmente in crescita tutti i settori più importanti tranne il commercio e l’artigianato con il segno negativo
VITERBO – Il movimento anagrafico delle imprese della provincia di Viterbo per l’anno 2019, rispetto all’anno 2018, è stato caratterizzato da un buon andamento con un saldo positivo di 169 unità. È quanto emerge dall’analisi dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese nell’anno 2019, diffusi da Unioncamere – InfoCamere, secondo cui il tasso di crescita delle imprese nella provincia di Viterbo è pari al +0,5%, con 2.142 iscrizioni e 1.973 cancellazioni.
Questo dato positivo va ad aggiungersi all’andamento in rialzo già evidenziato sia nel 2018 (+0,7%) sia nel 2017 (+1,1%), un trend che seppur meno forte sembra consolidarsi dopo i dati altalenanti degli anni precedenti: 2016 (-0,4%), 2015 (+0,4%), 2014 (+0,4%), 2013 (-0,5%).
Il Lazio risulta la prima regione italiana per la crescita sia in termini assoluti, con 9.206 imprese in più, che in termini relativi, con un tasso di crescita del +1,40%, di gran lunga superiore alla media nazionale che presenta un tasso di crescita del +0,44%.
Il totale delle imprese presenti nel Registro della Camera di Commercio di Viterbo alla fine del mese di dicembre 2019 risulta pari a 37.831 unità, di cui 7.224 imprese artigiane registrate che presentano, diversamente alla media provinciale, un andamento negativo anche nel 2019 e pari al -0,5%.
Per quanto riguarda i settori, nell’anno 2019 nel comparto agricolo si è registrata una certa stabilità, con una variazione annua dello stock di imprese di poco positiva e pari allo 0,1%. Un settore che comunque dà segni positivi di tenuta ed è molto importante per l’economia della Tuscia considerando che rappresenta il 31,4% del totale delle imprese registrate.
Le attività manifatturiere, che rappresentano il 5,5% del totale delle imprese registrate, subiscono un lieve calo, pari al -0,1%. Dopo alcuni anni in cui si è assistito alla contrazione delle imprese operanti nel settore delle costruzioni, nel 2019 la provincia registra una crescita dello stock in questo comparto dello 0,9%, grazie anche al basso costo dei mutui per l’acquisto della casa e agli incentivi per il recupero edilizio ed energetico. Il settore rimane molto importante per la nostra economia, nonostante la crisi dell’ultimo decennio, e rappresenta una percentuale di imprese pari al 13% circa del totale della Tuscia.
Molto positiva la variazione annua dello stock per le attività immobiliari, +6,2%, mentre le attività finanziarie ed assicurative subiscono una diminuzione dello 0,7%.
Prosegue il rafforzamento delle attività dei servizi di ricettività e ristorazione, anche se in maniera meno marcata rispetto a un anno fa, con un +0,7%, andando a segnare un nuovo record con il 6,3% del totale delle imprese presenti sul territorio. Risultano in crescita anche il comparto dei trasporti, dopo anni di flessione, che segna una crescita dello 0,7%, così come la sanità con un +3,6%, e quello del noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, +3,7%. Inoltre aumentano la propria base imprenditoriale le attività professionali, scientifiche e tecniche, +3,4%, anche se il peso economico di questi ultimi comparti citati è molto marginale nel contesto economico provinciale. Purtroppo la negatività più importante del 2019 riguarda ancora una volta il settore del commercio che prosegue il calo già evidenziato negli ultimi anni pari a -0,8%, pur continuando a pesare per circa il 21% sul totale delle imprese della Tuscia.
Per quanto riguarda la forma giuridica, si registra una contrazione delle ditte individuali dello 0,6%, che passano dal 62,4% del 2018 al 61,8% del 2019. Al contrario, aumenta il numero delle società di capitali dell’1,0%, che dal 18,8% passano al 19,8% del totale. In calo le società di persone dello 0,5% in termini percentuali, mentre risultano stabili le altre forme di impresa.