E’ di un milione di persone controllate e 43mila denunciate il bilancio della prima settimana di controlli realizzati dalle forze del’ordine in seguito ai provvedimenti per il contenimento della diffusione del Coronavirus. E’ quanto emerge dai dati del Viminale. La grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, ovvero “inosservanza di un provvedimento di un’autorità”, sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide, con una pena che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro. Si potrebbe, inoltre, configurare l’ipotesi più grave, quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale “delitti colposi contro la salute pubblica” per chi attua condotte idonee a mettere in pericolo la salute degli altri, come chi fugge dall’isolamento fiduciario. Anche in questa triste situazioni molti italiani hanno dato il meglio di loro, da nord a sud senza distinzioni.
A Terni, un ventenne, tra l’altro proveniente da fuori comune, ha dichiarato alla Polizia locale di essere uscito ‘per far girare il motore della macchina’. A Viareggio anziani in giro in bicicletta che dichiaravano di non sapere nulla del virus. I militari della Compagnia di Isili hanno denunciato una persona che ha promosso una sorta di “gita” di adulti e bambini tra i paesi, “creando una pericolosa situazione di assembramento”. A Bari, alcuni giovanissimi che aspettavano l’apertura di un bar, stufi dell’attesa , dirottavano a casa di amici. In Umbria, la polizia Locale di Magione è intervenuta per denunciare tre persone che in auto – per raggiungevano il lago Trasimeno per pescare. Mentre a Città della Pieve. in piena notte sul monte Bersaglio, un nutrito gruppo di giovani aveva pensato bene di fare una gita con tanto di falò, bloccati dai carabinieri con Giustificazione non valida e guai per tutti. A Padova, una famiglia che non avrebbe dovuto lasciare la propria abitazione per nessun motivo fino alla fine di marzo, perché sottoposta all’isolamento domiciliare in quanto potenziali casi di contagio da Coronavirus è uscita beatamente tutta insieme per andare al supermercato. Denunciati genitori e figli.
Fino ad arrivare alle autocertificazioni più pittoresche come quella del 73 enne di Miglionico, paese della provincia di Matera, che ha giustificato la sua uscita per portare a spasso la gallina (con tanto di guinzaglio) “un animale da compagnia”, ha specificato l’uomo.
A Giugliano un uomo è stato beccato dagli agenti del commissariato di Giugliano-Villaricca mentre passeggiava con una capretta e un cavallo al guinzaglio. Il signore, 49 anni, ha dichiarato agli agenti di essersi allontanato dalla sua abitazione perché doveva “portare gli animali a passeggio”. La spiegazione, tuttavia, non ha convinto i poliziotti che lo hanno denunciato per inottemperanza alle prescrizioni del D.P.C.M. Di tutte le spiegazioni strane raccolte in questi giorni dalle forze dell’ordine impegnate a far rispettare il divieto a uscire di casa senza un valido motivo, quella formalizzata nero su bianco da un uomo di 31 anni ai carabinieri di Como le batte sicuramente tutte. L’uomo infatti ha detto ai carabinieri di essere in giro per cacciare Pokemon.