Coronavirus – Il sindaco Tedesco: “Navi con contagiati verso Civitavecchia, chiudere il porto”

Sono giorni che lo stiamo scrivendo, adesso finalmente hanno aperto gli occhi ma, come al solito, non c’è traccia del presidente dell’AdSP Francesco Maria Di Majo

CIVITAVECCHIA – “Adesso basta con le navi a Civitavecchia. Il porto deve ricevere soltanto ed esclusivamente il traffico merci. Al traffico dei passeggeri, che vede Civitavecchia ultima frontiera marittima con la Spagna, continuano ad  aggiungersi navi da crociera che raggiungono il nostro scalo dopo essere state respinte da altre destinazioni italiane. Mi dispiace, ma la nostra città sta purtroppo già affrontando una emergenza grave dal punto di vista sanitario”.

È quanto dichiara il sindaco Ernesto Tedesco, che aggiunge: “Sappiamo che da una nave scende una passeggera infetta a Creta, e si parla pure di Civitavecchia come destinazione.

Sappiamo che da un’altra nave scende a Cipro un marittimo infetto, e anche in questo caso apprendiamo da fonti di stampa che farebbe prua su Civitavecchia, dove dovrebbe arrivare sempre secondo le stesse fonti il 27 marzo.

Queste navi non le vogliamo: ho esposto le problematiche del nostro porto al vicepresidente della Regione, Massimo Leodori, durante una videoconferenza stamane e sono in attesa di risposta. Bisogna conservare l’agibilità delle banchine per merci di prima necessità e generi alimentari, il tutto assicurando ogni garanzia medica e sanitaria agli operatori, attraverso le protezioni individuali: mascherine, guanti e quanto altro necessario.

Per il resto, il porto deve essere chiuso: chi deve tornare dalla Spagna abbia un corridoio aereo dedicato. Lo deve fare il governo e chiediamo formalmente al ministro De Micheli e alla Regione stessa di intervenire”.

Come al solito è il sindaco di Civitavecchia a prendere l’iniziativa perché, evidentemente, Francesco Maria Di Majo non brilla di presenze nel suo ufficio visto che per lui essere a Molo Vespucci è un hobby che esercita ogni tanto, tra una sciata e un convegno.