Manca ancora l’ufficialità ma ormai non ci sono più i tempi (ultima decade di giugno)c e gli assembramenti di centinaia di persone saranno ancora vietati per diverse settimane
VITERBO – Caffeina è sicuramente l’evento culturale più importante per la città di Viterbo. Dieci giorni di cultura globale, idee, condivisione. Tantissimi eventi giornalieri che vedono protagonisti scrittori, giornalisti, attori, performer, musicisti e artisti nazionali e internazionali.
La maledizione del Coronavirus però ha minato fortemente l’appuntamento che, come da tradizione, si svolge nell’ultima decade di giugno. Anche se dalla Fondazione Caffeina non è stata fatta alcuna comunicazione ufficiale né tanto meno dal Comune di Viterbo che ne patrocina l’evento, è evidente che non ci sarà modo di organizzarla in tempo e slitterà di qualche mese se non addirittura di un anno intero.
Un periodo sfigatissimo anche per il “padre-padrone” dell’evento, quel Filippo Rossi che si “nutre”, in tutti i sensi, di questa kermesse che ha riprodotto in più salse: estive, primaverili ed invernali.
Finito nell’occhio del ciclone per l’immensa mole di debiti accumulati e che pare, il condizionale è d’obbligo, stiano pian piano risanando. La sfida di Natale che lo ha fatto migrare a Sutri dove, al momento, l’unico evento di rilievo che ancora si ricorda, sono i danneggiamenti nella chiesa di San Francesco da poco restaurata ed utilizzata nei giorni del Caffeina Christmas Village.
Anzi, di recente, dopo aver girovagato in politica in ambienti di sinistra ha affermato di essere tornato di destra. Dopo i 360° gradi completati (dice lui) e la continua ricerca di visibilità (attaccando ora Salvini e dopo chissà) ci auguriamo possa ritrovare pace interiore e che la Fondazione Caffeina sia in grado di resistere ancora qualche mese se non un anno e possa riportare i tanti appuntamenti culturali di cui la città ha davvero bisogno.