CIVITAVECCHIA – Continua a far discutere la proposta di consentire lo scarico di carbone presso le banchine commerciali dello scalo marittimo cittadino lanciata dagli operatori portuali
Per il Comitato S.O.L.E. si tratta di una proposta assolutamente inaccettabile. “Non riusciamo a concepire – dichiarano – come si possa pensare che ciò possa avvenire senza mettere a rischio la salute e l’ambiente, sia dei lavoratori che dei cittadini, in area tanto vicina al centro abitato, in assenza delle famigerate strutture di sicurezza, automatizzate e sigillate, e di un carbonile dedicato.
Immaginiamo dove potrebbe finire il polverino al primo alito di vento, senza contare il traffico di centinaia di camion dal porto per la centrale ENEL, con tutto quello che significa in termini di dispersione delle polveri, gas di scarico e particolato del manto stradale”.
Pur comprendendo la grave crisi in atto per l’emergenza pandemica da coronavirus, nel dichiararsi al fianco dei lavoratori portuali da sempre, il comitato dice di non comprende la differenza tra lo scarico del carbone sulle banchine del porto e lo scarico alla banchina Enel deputata per questo. Una proposta, tra l’altro, facilmente attaccabile dal punto di vista giuridico/amministrativo, visto che lo scarico sul terminale ENEL con specifiche modalità, fa parte di una precisa prescrizione stabilita in fase di Valutazione d’Impatto Ambientale.
Il Direttivo di Onda Popolare, invece, fornisce convintamente il proprio benestare alla proposta avanzata da alcuni operatori portuali per lo scarico di parte del carbone destinato a TVN, aderendo convintamente e invitando il Presidente di AdSP, il sindaco e le istituzioni tutte di richiamare Enel alle proprie responsabilità affinché dia il consenso all’operazione.
“Nell’attuale fase di emergenza, – osservano – tale iniziativa consentirebbe di salvaguardare l’occupazione di centinaia di lavoratori portuali, sostenendo così l’intero tessuto socioeconomico cittadino.Le operazioni di discarica del carbone presso le banchine commerciali avverrebbero senza alcun impatto ambientale, seguendo le procedure già impiegate per lo sbarco del combustibile diretto ad altre destinazioni”.
Secondo il direttivo le attività sarebbero eseguite in totale sicurezza evitando dispersioni di polveri e di venire a contatto con il centro abitato. Per questo chi parla di danni ambientali o scelte impattanti non sa di cosa si stia parlando o chi lo sa, opponendosi alla realizzazione del progetto conosce la materia ed è pienamente consapevole che questo comporterebbe per Enel un esborso economico molto maggiore rispetto alle stesse attività eseguite presso la banchina dedicata.