ACQUAPENDENTE – Riceviamo e pubblichiamo: In tempi non remoti, quando il Sindaco difendeva a spada tratta l’operato della Direzione Generale della ASL e noi della Lega denunciavamo una situazione estremamente pericolosa per il migliore funzionamento dell’Ospedale di zona disagiata di Acquapendente, siamo stati malamente apostrofati con termini che nulla hanno a che fare con l’azione politica.
Avevamo per tempo posto il problema della sostituzione del personale collocato a riposo, che della indispensabile presenza dell’anestesista H24 tutti i giorni della settimana in Ospedale.
Abbiamo anche avuto un diretto colloquio con la Direzione Generale della ASL di Viterbo, chiedendo garanzie, in modo particolare concentrato proprio sulla presenza dell’anestesista.
Poi è venuto fuori il problema mondiale del Coronavirus e l’Azienda, invece di potenziare il nosocomio, ha ridotto la presenza dell’anestesista con un orario da dipendente ministeriale.
Dalle ore 8 fino alle ore 20, escluse le notti dal lunedì al venerdì.
Aveva garantito che per la notte e per il sabato e la domenica, avrebbe fatto fronte il personale medico del 118.
Era troppo facile prevedere che una siffatta situazione fosse del tutto insufficiente ma, il nostro Sindaco, in uno slancio di disponibilità, aveva deliberato tutta la sua collaborazione e supporto.
Avevamo richiesto anche una concreta azione congiunta e di adoperarsi come avevano fatto altri suoi colleghi sindaci a Tarquinia e Ronciglione.
Il Ghinassi di Acquapendente, invece, aveva espresso comprensione e solidarietà alla Asl di Viterbo che, secondo il suo confuso pensiero politico, aveva tutto il diritto, anzi il dovere di usare il personale sanitario nel modo più efficace.
La domenica di Pasqua poi la tragedia sfiorata come era facilmente prevedibile. Gli anestesisti dell’automedica di turno non sono potuti intervenire e si è dovuti ricorrere all’aiuto del PEGASO del 118 decollato da Roma.
Solo allora, il Sindaco Ghinassi, ha aperto gli occhi. Li ha aperti però molto dopo che la Lega aveva sollecitato l’intervento della Procura della Repubblica di Viterbo.
Il Sindaco ha quindi chiesto l’adozione di immediati provvedimenti per scongiurare nuovi gravi ed irreparabili danni a carico di pazienti critici del comprensorio.
Nel caso la ASL non avesse adottato idonei ed immediati provvedimenti, avvertì il Sindaco in nota nota diffusa alla stampa, prometteva l’azione inevitabile di iniziative di tutela amministrativa e giudiziaria.
Un’azione idonea al ripristino della capacità operativa delle unità di Pronto Soccorso dell’Ospedale di zona disagiata di Acquapendente.
Dalla ASL si è avuta solo una risposta incomprensibile e fuori luogo ma nulla è cambiato e l’anestesista non è venuto.
Così stando le cose la Lega ritiene che sia indispensabile agire in maniera concreta e risoluta.
Non è più tempo di inutili attese o di facili promesse, sistematicamente non mantenute, facendo correre alla popolazione del nostro vasto comprensorio i gravi rischi nelle ore di “buio” e cioè quando non c’è la disponibilità di un anestesista in grado di intubare un paziente. Non c’è più tempo da perdere: bisogna agire.
Ed allora diciamo chiaramente al Sindaco di Acquapendente che c’è solo una strada da percorrere: una concreta denuncia alla Procura della Repubblica senza tanti proclami Altre azioni sono solo parole pubblicitarie e di propaganda che non serviranno a salvare vite umane ma che rischiano di rimanere sulla coscienza di chi popteva agire e non ha fatto nulla.
Lega Acquapendente