ROMA – Non ne possono più. Barbieri, parrucchieri e titolari di centri estetici sono allo stremo. Impossibile per loro reggere fino al primo giugno. «Siamo stati i primi a chiudere e saremo gli ultimi ad aprire”, gridano in coro da diverse parti d’Italia.
A rappresentare i barbieri italiani c’è Antonio Esposito, socio del brand SPAGHETTI’s, azienda leader nazionale nel campo della Barberia, con cinque concept- store sul territorio laziale,dove oltre a barba e capelli si possono acquistare capi d’abbigliamento “rigorosamente Made in Italy”ci tiene a sottolineare Antonio.
La sua è attualmente l’azienda italiana con più passerelle e stage in territorio internazionale. “Abbiamo formato centinaia di colleghi e siamo brand ambassador delle migliori aziende mondiali del settore, con le quali abbiamo stipulato dei contratti che dovremmo onorare, ma che a causa dell’attuale Decreto non ci è possibile fare“.
E lui, in rappresentanza di oltre 35 mila barberie presenti in Italia lancia l’appello per richiedere l’immediata riapertura delle attività.
“Non possiamo aspettare il 3 giugno, non stiamo a chiedere i 600 euro della cassa integrazione, ma di poter ricominciare a lavorare, se iniziassimo già dal 15 maggio, riusciremmo a pagare bollette e affitti”.
Diverse forze politiche e associazioni di categorie stanno chiedendo che il settore benessere rialzi le saracinesche: se con le dovute accortezze si può andare al supermercato, con le stesse cautele si potrà andare dal barbiere.