Gradoli – Aveva iniziato a pescare da bambino, Gianni Rizzo, il trentacinquenne di Rovigo che ieri ha perso la vita nelle acque del lago di Bolsena. una passione che era diventata anche un lavoro, per la precisione bassfishing, tecnica di pesca sportiva, effettuata con il solo uso di esche artificiali.
Vent’anni di gare all’attivo, con piazzamenti importanti, fin da giovanissimo, vincendo tornei locali in Veneto, in Italia, e nel mondo. Da diversi anni frequentava il lago di Bolsena proprio per prendere parte ai campionati sportivi della Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee (Fipsas), dove nel 2013 raggiunse un quarto posto. Questa la sua passione oltre Claudia, l’amore della vita, sposata appena tre anni fa, con tanti sogni da realizzare insieme.
Poi il pomeriggio di ieri, in barca a Gradoli con il suo amico 39enne di Frosinone per realizzare un video e spiegare le diverse tecniche di fish gaming. All’improvviso il maltempo, un fulmine trapassa il corpo di Gianni dalla testa ai piedi, e lo sbalza in acqua, l’amico, Luca Santoro, si accorge subito che la situazione è grave, cerca di aiutarlo, ma rimane tramortito.
Arrivano i soccorsi: vigili del fuoco, carabinieri, elisoccorso Ares , per Gianni non c’è più niente da fare, mentre Luca viene trasportato al nosocomio viterbese, in ipodermia e sotto shock.
Realizzava delle video- dirette Gianni, per parlare del mondo della pesca e proprio in una delle ultime uscite aveva dichiarato: “la pesca per me è una passione importante e durante le gare mi scatena una carica adrenalinica notevole che mi fa sentire vivo!” .
Questa volta però l’appuntamento è stato con la morte. Colpa di un destino tragico e beffardo di fronte al quale si rimane senza parole.