Spese pazze del capo Navigator(voluto da Conte e Di Maio): 160 mila euro per voli Roma-Mississipi
ROMA – “Ora anche l’Anpal stessa smentisce il suo presidente sul rendiconto delle spese. L’ennesima resa dei conti, frutto anche dell’annoso scontro tra lo stesso Parisi e il ministro del
lavoro Catalfo.
Divergenze che ormai vanno avanti da mesi, bloccando, di fatto, l’Agenzia. Il tutto mentre il dipartimento della presidenza del consiglio da’ parere conforme alla compatibilità del presidente Anpal. Siamo di fronte ad un ministro che invece di vigilare e proporre un indirizzo chiaro e trasparente sta solamente paralizzando qualsiasi decisione. Un teatrino vergognoso, una guerra tra tutti i dirigenti fino alla politica ad uso e consumo personale che ha creato il caos totale e che, soprattutto, ricade esclusivamente sulla testa dei lavoratori. E’ ora che Parisi e il ministro Catalfo vadano a casa e lascino il posto a profili più preparati che lavorino per i lavoratori e non per se’ stessi”. Così il deputato della Lega Claudio Durigon. Ma cosa è successo?
Evidentemente il Reddito di Cittadinanza ancora non ha dato i frutti sperati. Troppo pochi i posti di lavoro trovati a chi percepisce questo sussidio. Nel mirino sono finiti in Navigator, ma soprattutto il presidente dell’Anpal Mimmo Parisi, finito sotto attacco proprio del suo stesso ente, con una lettera del direttore generale Paola Nicastro. “Non è vero – si legge su Repubblica – che Mimmo Parisi ha rendicontato le sue spese come presidente di Anpal – 160 mila euro nel 2019 tra voli in business Roma-Mississippi, macchina con autista, alloggio di servizio – al direttore generale dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro. Non è vero che il collegio dei revisori di Anpal ha approvato il suo affitto da 2.700 euro al mese per un appartamento a Roma. Non è vero che la “struttura” di Anpal – quindi ancora il suo direttore generale – impedisce a Parisi di usare i 25 milioni stanziati per la mitica App, quella che consentirebbe ai navigator di incrociare domanda e offerta di lavoro. Per ben tre volte il cda si è rifiutato di approvare il piano industriale di Parisi: qualche problema c’è”.