Regione Lazio – Zingaretti affonda tra scandali, spese pazze, consulenze d’oro e mascherine fantasma. Tardiola aspetta il Tar per abbandonare la nave

Il 14 luglio spera di vincere il ricorso presentato al Ministero del Lavoro per cambiare aria. Ha affidato la sua vertenza all’avvocato Federico Ghera, il super consulente a servizio della Pisana

 

ROMA – Zingaretti alla Regione Lazio ci va per prendere lo stipendio o quasi. Anche nell’ultima seduta del consiglio regionale la sua poltrona, per l’ennesima volta, è rimasta vuota.

Gli scandali di questi ultimi tempi hanno finito per stancare anche i suoi più preziosi collaboratori. Il primo, pronto ad abbandonare la nave, è il segretario generale e responsabile (si fa per dire) dell’anticorruzione, Andrea Tardiola.

Tardiola, zitto zitto e con l’aiuto dell’avvocato più pagato dalla Regione Lazio, Federico Ghera ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro la decisione del Ministero del Lavoro colpevole, a suo dire, di aver bocciato la domanda per diventare direttore generale in quel dicastero.

Quando la nave affonda sappiamo tutti come va a finire. Meglio mettersi al sicuro, al riparo da ogni pericolo presente e futuro.

La Regione Lazio di “Capitan Schettino” Zingaretti è nella stessa situazione della Costa Concordia, quasi affondata.

Tardiola, padre padrone incontrastato della Regione Lazio ormai da diversi anni, ha capito che tira una brutta aria. Meglio andare da qualche altra parte. Questo il ricorso che sarà discusso il 14 luglio prossimo:

 

Tardiola ricorso TAR

 

Prima di addentrarci sulla tentata fuga di Andrea Tardiola da via Rosa Raimondi Garibaldi vogliamo soffermarci sul “suo” avvocato.

Il nome dello Studio Ghera inizia a circolare in Regione Lazio, qualche anno fa e precisamente dal 2013 quando, un suo collega associato di studio, Patrizio Caligiuri venne travolto da interrogazioni e polemiche per i suoi molteplici conflitti di interesse e legami politici.

Patrizio Caligiuri, all’epoca, andò a ricoprire il ruolo di capo segreteria dell’assessore regionale Lucia Valente e, magicamente, il suo collega di studio, Federico Ghera, iniziò ad occuparsi di contenziosi della Regione Lazio. Piccoli incarichi tanto per rompere il ghiaccio.

Il ruolo di Ghera dentro la Regione Lazio è stato un crescendo.

Lo studio del super avvocato ha questo “portafoglio” già assicurato con la Regione Lazio:

 

2019 impegni per 160 mila euro.

2018 impegni per 295 mila euro.

2017 impegni per 229 mila euro.

2016 impegni per 88 mila euro.

2015 impegni per 56 mila euro.

 

Un crescendo di lavoro e di soldi pubblici che il buon Tardiola gli ha affidato per tutelare gli interessi della Regione Lazio e che lo hanno spinto a coinvolgerlo con un incarico a tutela del suo ambito nuovo posto di lavoro.

Secondo noi, in questo caso, andrebbe fatta una segnalazione all’anticorruzione della Regione Lazio. Ah già! E’ lo stesso Tardiola. Tempo perso!

Allora bisognerà parlare con quelli dell’Anac (se hanno tempo), o con la Corte dei Conti magari.

Oppure segnalare l’episodio alquanto anomalo alla Procura di Roma per vedere se possano sussistere reati rilevanti come il traffico di influenze (per capirci).

Detto questo torniamo alla tentata fuga di Andrea Tardiola.

I soliti maligni, quelli che vociferano lungo i corridoi in quegli uffici dove Zingaretti non c’è mai, ipotizzano un tsunami giudiziario alle porte. Il Governatore, fino a poco tempo fa, ha goduto di protezioni inimmaginabili ma, dopo lo scandalo delle chat con Luca Palamara, tutti quegli incontri carbonari con l’ex pm nei bar, ristoranti e cene private, hanno minato quasi definitivamente la sua spocchiosa “integrità” politica.

Sarebbe interessante porre domande a Nicola Zingaretti. Purtroppo a rispondere sarebbe sempre quel disco rotto di Daniele Leodori che, questa volta dai corridoi di Piazzale Clodio, sembrerebbe essere stato passato al “setaccio” con un certo interesse sull’affaire “mascherine fantasma”. Chissà perché ci domandiamo…

– Segue