Regione Lazio – Giunta Zingaretti allo sbando. Non si placano le polemiche sulla Troncarelli in cerca del “posto fisso”

ROMA – Tentar non nuoce… E magari mi va bene e non se ne accorge nessuno… Ha pensato questo la giovane assessore al Welfare della regione Lazio, Alessandra Troncarelli?

La viterbese, nei giorni scorsi, aveva presentato regolare domanda di partecipazione al concorso regionale per 23 posti da assistente amministrativo alla Asl di Viterbo, Frosinone e Latina (candidato numero 1224, come si legge nella deliberazione del direttore generale della stessa Azienda sanitaria).

Come altri 1283 aspiranti assistente amministrativo, dimenticando, però, che nello stesso momento in cui ha presentato domanda per partecipare alla selezione, si trova al vertice del governo dell’Ente che ha indetto il concorso. A differenza degli altri candidati che non possono vantare questa fortuna.

La trentratreenne esponente del PD viterbese, quindi, si è iscritta al concorso regionale per assistente amministrativo alla Asl mentre è in carica come assessore al Welfare della regione Lazio.

Voleva approfittare del ruolo del momento per costruire il suo futuro?

Qualche dubbio ci assale se pensiamo che la partecipazione al concorso avviene in quella Asl “gestita” dalla sua parte politica, anche se questa sembra una pura coincidenza, ovviamente.

D’altronde per lei parla il suo curriculum. Prima degli incarichi politici al comune di Viterbo e alla regione Lazio, Alessandra Troncarelli ha avuto una brillante esperienza in qualità di docente del corso OSS presso l’ERFAP (Ente Regionale per la Formazione e l’Addestramento Professionale).

Il tutto nel biennio 2013-2014. Ti pare poco? Sarà per questo che, dopo la diffusione della notizia, la regione Lazio si è affrettata a diffondere una nota che annuncia il ritiro della candidatura della Troncarelli?

Una bella docenza è sempre meglio di un posto fisso alla Asl. Alla faccia di Checco Zalone.

Poi il dietrofront e la rinuncia al concorso ma Xe pèso el tacòn del buso (È peggio la toppa del buco). Anche Zingaretti ha cercato di gettare acqua sul fuoco ma i “compagni” di partito pensano che questo maldestro tentativo di allocarsi l’abbia delegittimata dal ruolo istituzionale e quindi debba dimettersi (ovviamente non lo farà mai).

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