CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblico: Ci fa piacere che ENEL ed Unindustria abbiano parlato di opportunità di crescita per le aziende metalmeccaniche locali.
Noi crediamo realistiche ed opportune, per il comprensorio, quelle legate alla filiera della produzione di energia da fonti sostenibili.
Ci riferiamo a fotovoltaico, eolico, accumuli diretti e idrogeno, nonché a tutto l’indotto necessario all’attivazione dei relativi sistemi di produzione, accumulo e trasformazione.
Ci piace ricordare che a Civitavecchia un imprenditore ha sviluppato una mini pala eolica, silenziosa in grado di produrre energia anche con poco vento, che attende di essere prodotta in numeri significativi.
Enel ed Unindustria potrebbero assieme farsi parte attiva nella trasformazione sostenibile della portualità, anche grazie all’idrogeno verde alla elettrificazione delle banchine, movimentazione delle gru e automotive interno, elettrificazione del sistema logistico integrato e cantieristica navale.
Esempi di questa natura già esistono nei grandi porti del nord ma anche, nel sud Europa, ad esempio nel porto di Valencia. Civitavecchia potrebbe diventare il capofila, fra i porti del Mediterraneo, per l’ambientalizzazione anche grazie alla produzione e uso dell’idrogeno verde. Il futuro è fuori dal fossile, il futuro industriale e portuale è nella trasformazione del sistema energetico.
L’indirizzo della Comunità Europea è chiaro, ed i Recovery Funds che arriveranno dovranno essere all’insegna della sostenibilità e per almeno 1/3 dovranno essere direttamente utilizzati per progetti verso la transizione energetica sostenibile.
Non si può pensare che dopo il carbone ci sia il gas, perpetrando anche un inganno economico nei confronti dei cittadini italiani, che pagheranno le nuove centrali a gas in bolletta, ancor prima di prelevare un solo kilowatt di potenza.
Dobbiamo aumentare le percentuali di utilizzo di energia da fonti rinnovabili a tappe forzate, arrivando al 50-55% di riduzione delle emissioni climalternati nel 2030, ed azzerandole nel 2050. Le norme europee, le regole del Recovery Fund rendono la centrale a gas di Civitavecchia, ammesso e non concesso che venga autorizzata, come tutte le nuove centrali a gas in via di approvazione, già obsolete prima ancora di aprire il cantiere.
Chiediamo che Enel e Unindustria aprano realmente alle fonti sostenibili, idrogeno verde compreso, seguendo quanto sta già avvenendo non solo nei paesi del nord Europa, ma anche nella mediterranea Spagna, dove è notizia recente la volontà del paese di generare entro il 2030 4 GW di potenza elettrica rinnovabile tramite l’elettrolisi dell’acqua e la produzione di idrogeno verde.
Oggi guardare al futuro richiede di guardare il presente, e non rivolgere la testa al passato che non torna, convincendosi che non c’e’ altra strada.
Non è cosi! Il futuro green è già tanto vicino più di quanto pensiamo.
Il Comitato SOLE auspica di poter avere al più presto una occasione di confronto pubblico con Unindustria ed i suoi associati per approfondire le grandi opportunità di sviluppo che il Green Deal europeo, offre a Civitavecchia e all’Italia intera.