Roma – Con un Decreto del commissario ad acta Zingaretti è stata attivata a Ronciglione una Casa della salute in luogo dell’ospedale le cui funzioni sono ormai state dismesse. Il tutto rientra nel piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Lazio che tradotto in pratica significa: rientrare dai debiti tagliando servizi.
“La recente uscita dal commissariamento della sanità laziale dovrebbe essere una buona notizia, ma la situazione drammatica in cui essa versa continua a destare non poche preoccupazioni”. Ne è convinta Silvia Blasi consigliere regionale del Movimento 5 stelle che afferma: “la conseguenza dei tagli alla sanità e del relativo sbilanciamento nei confronti dei privati sono sotto gli occhi di tutti e a farne le spese sono soprattutto i cittadini“.
Gli abitanti di Ronciglione hanno dovuto subire dopo la chiusura dell’ospedale, lo smantellamento del Punto di Primo Intervento con il depotenziamento del servizio di soccorso-emergenza.
Continua ancora la Blasi: “Nessuno, evidentemente, si è posto il problema dei 25-30 minuti che ci vogliono per arrivare al più vicino ospedale, il Belcolle a Viterbo, che, in particolari situazioni di emergenza, come ad esempio in inverno quando non è raro l’innevamento della strada dei Monti Cimini, potrebbero essere troppi. Grave che non sia stato nemmeno considerato il fatto che il bacino di utenza può arrivare a 70.000 persone con un notevole incremento nei mesi estivi viste le presenze turistiche sul limitrofo Lago di Vico”.
“Ho perciò presentato una interrogazione al Presidente Zingaretti per chiedere quale sia la reale operatività della Casa della salute e quando è prevista la fine dei lavori. Oltre a ciò, vista la situazione emergenziale causa Covid-19 che tutto il mondo sta vivendo, ho chiesto se non sia il caso di rivedere alcune decisioni prese relativamente alla chiusura del PPI di Ronciglione e anzi di prevedere la riattivazione di tutti i servizi territoriali“. Conclude la consigliera.
20-07-23-Interrogazione-M5S-CRL-11878-PPI-Ronciglione