Tuscania – Aveva 95 anni Bonaria Manca, l’artista “pastora” di origini sarde, morta nella notte tra il 16 e il 17 ottobre, lascia in paese la sua casa museo.
“Dalla Sardegna alla Tuscia l’imperturbabile e fuori dal tempo Bonaria Manca ci ha lasciato, nei dipinti e sulle pareti della sua casa, il sogno di un mondo da lei vissuto e da noi perduto vivendolo per noi e trasferendolo nella pittura. Per questo le saremo per sempre riconoscenti” commenta Vittorio Sgarbi nell’apprendere della scomparsa dell’atipica artista. A dare l’annuncio della sua morte, l’amministrazione comunale di Tuscania.
Artista autodidatta, negli anni aveva trasformato il suo appartamento in un piccolo museo, La Casa dei Simboli: su tutte le pareti, dipinte rigorosamente a mano, sono raffigurate scene di vita contadina, il mare, le lavandaie al fiume. E ancora, animali, personaggi religiosi e surreali figure al confine tra realtà e fantasia. Attraversare quelle stanze significa fare un viaggio che inizia dall’infanzia trascorsa nella natia Orune, in Sardegna, fino ad arrivare a Tuscania, dove Bonaria Manca si era trasferita nel 1957. Le sue opere sono state esposte oltre che a Roma, Torino, Viterbo e Cagliari anche a Parigi, Lione, Ginevra, Salonicco, Marsiglia e nei Paesi Bassi. Nel 2000, venne nominata ambasciatrice dell’Unesco.
“Bonaria è sorretta da uno straordinario spontaneismo multiforme che la fa vivere nel presente con il proprio mondo bambino” aveva detto di lei Sgarbi, che aveva partecipato con il cineasta francese Jean-Marie Drot nel 2015 alla realizzazione di un pluripremiato documentario sulla vita dell’artista, L’Isola di Bonaria, di Jo Lattari per la regia di Luigi Simone. Sempre nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali ha decretato lo Studio d’artista della Casa dei Simboli (l’Isola di Bonaria del documentario) e oggi è una Casa Museo.