«Sappiano, allora, che tornerò a dire ciò che penso. Con la stessa foga, con la stessa veemenza, con tutte le mie forze. Potranno buttare fuori, di peso, il mio corpo, ma le mie parole, i miei pensieri resteranno»
ROMA – Vittorio Sgarbi commenta l’espulsione dall’aula decisa stamattina dal vice presidente Maria Edera Spadoni e i “richiami” del presidente Fico sull’uso della mascherina.
«Fico è un fascista. E con lui anche il vice presidente della Camera Maria Edera Spadoni che mi ha espulso dall’aula. L’uso della mascherina è solo un pretesto. In realtà Governo e maggioranza non tollerano il dissenso. Tra l’altro proprio oggi avevo prodotto il certificato medico che attesta la rinite cronica di cui soffro da 40 anni e quindi la controindicazione proprio all’uso della mascherina; ma Fico non ne ha tenuto conto»
Aggiunge Sgarbi: « Togliere la parola, impedirti di parlare e cacciarti via dall’aula è una inaccettabile forma di violenza alla quale non mi piegherò mai. Se ciò, come è ancora accaduto, avviene in Parlamento, quello che dovrebbe essere per definizione il luogo simbolo della libertà di pensiero e di parola, è la fine della democrazia.
Sappiano, allora, che tornerò a dire ciò che penso. Con la stesa foga, con la stessa veemenza, con tutte le mie forze. Potranno buttare fuori, di peso, il mio corpo, ma le mie parole, i miei pensieri resteranno. E soprattutto resisteranno. Oltre le grigie e inutili vite di personaggi mediocri e inutili come Fico e la Spadoni».