Cambio di colore anche per Puglia, Basilicata e Abruzzo
ROMA – Dalla Campania arrivano persone affette da Covid con auto e ambulanze private, per farsi curare nel Lazio. Un fenomeno che l’assessorato regionale alla Sanità sta monitorando con attenzione, perché l’aumento dei pazienti, che accedono specialmente negli ospedali di Latina, Frosinone e delle rispettive province, rischia di pesare sulla gestione dell’emergenza all’interno della regione. Alessio D’Amato, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero, ha spiegato come non sia facile fermare i viaggi dei pazienti che si spostano di regione in regione per farsi e curare e come, visto il numero di contagi che nelle scorse ore sono stati di 2866 nuovi positivi, con un record di decessi da inizio pandemia, pari ad 80, forse sarebbe meglio che il Lazio diventi zona arancione.
Zona rossa, arancione, gialla: oggi arrivano le novità.
In giornata i nuovi dati relativi al monitoraggio possono ridisegnare la mappa delle regioni italiane, alle prese con il contrasto alla diffusione del coronavirus. A preparare il terreno, in vista della giornata odierna, ha provveduto anche il ministro per gli Affari regionali. “Fino al 3 dicembre non è in discussione” il sistema dei parametri alla base della suddivisione delle regioni in zona rossa, arancione e gialla, ha detto Francesco Boccia. “Oggi ci sono alcune Regioni in rosso, non escludo che ce ne possano essere altre nei prossimi giorni. Questo dipende dai dati del monitoraggio di ogni settimana“, ha aggiunto, con particolare riferimento alla situazione della Puglia: “Dipende dai dati. Fa bene il governatore Emiliano a chiedere restrizioni e essere rigoroso. Se lo chiede per due province, se ci sono le condizioni, ha senso chiederlo per tutta la regione nella prima fase. Ma aspettiamo i dati”. Oltre la Puglia potrebbero finire oggi in zona rossa l’Abruzzo, che ha già anticipato le restrizioni con l’ ordinanza del presidente Marsilio e la Basilicata.
Il dibattito sul colore delle regioni si accompagna a quello sul Natale, su cui potrebbe intervenire il nuovo Dpcm. “Dobbiamo predisporci a un Natale più sobrio rispetto al passato”, ha detto Conte. “Il governo non ha la palla di vetro, sta rilevando che ci sono alcuni segnali positivi per quanto riguarda l’andamento della curve epidemiologica. Si evidenziano i primi effetti positivi delle misure, ma nemmeno gli scienziati si avventurano a dire quale sarà l’andamento della curva a Natale. Dobbiamo arrivare in prossimità e capire come dosare gli interventi. Ci stiamo preparando a vari scenari, ma non possiamo prevedere quale sarà la situazione epidemiologica in prossimità delle festività. Se la domanda è ‘A Natale cosa facciamo?’, veglioni, festeggiamenti, baci, abbracci non sono possibili”.