CIVITAVECCHIA – Una lettera di diffida, da parte dell’assessore alle Partecipate Massimiliano Grasso, rivolta ai vertici di Csp chiedendo di sospendere immediatamente l’attivazione della cassa integrazione.
E la risposta della municipalizzata che revoca la sua stessa circolare sottolineando l’obbligo, per i dipendenti, di usufruire del maggior numero di ferie e permessi entro il 31 dicembre prossimo, compatibilmente con l’esigenza di garantire l’operatività degli uffici e dei servizi.
Csp è tornata sui suoi passi, dopo la dura presa di posizione dei sindacati in merito all’ipotesi di attivazione della cassa integrazione per 58 dipendenti amministrativi.
Il Comune, ieri mattina, era intervenuto con la diffida a firma del vicesindaco, per il quale la cassa integrazione « parrebbe non trovare alcuna logica giustificazione, ancorché dal monitoraggio trimestrale della società – aveva spiegato – si evince un miglioramento del risultato presunto di fine esercizio di circa 55mila euro rispetto al budget relativo al Piano di ristrutturazione Aziendale».
Lo stesso assessore aveva sottolineato invece come i 58 amministrativi «avrebbero un monte ferie maturato e ancora non goduto – aveva scritto – pari ad un controvalore di circa 124mila euro, senza considerare altri istituti contrattuali che gravano sul costo complessivo del personale». Csp alla fine ha quindi deciso per la revoca dell’applicazione della cassa integrazione.