Approvato all’unanimità in consiglio il regolamento per la concessione di contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività produttive o per la riqualificazione
TARQUINIA – E’ stato un consiglio comunale fiume quello di lunedì pomeriggio che ha visto tanti punti all’ordine del giorno. Tra questi, è stato approvato all’unanimità, anche il sesto punto relativo al “Regolamento per la concessione di contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività produttive e/o riqualificazione delle esistenti all’interno del centro storico di Tarquinia”.
Un progetto storico per la città di Tarquinia che ambisce a rendere il centro storico sempre più attrattivo, non solo dal punto di vista storico e archeologico ma anche commerciale.
Il progetto vedrà il suo culmine già entro la fine della settimana, con l’uscita del relativo bando.
Ad illustrare i dettagli, il vicesindaco e assessore al Commercio Luigi Serafini che, oltre all’intervento durante l’assise, oggi pomeriggio al fianco del sindaco Alessandro Giulivi, ha spiegato alla stampa le finalità del progetto.
“A Tarquinia non era mai stato attuato un progetto del genere, come promozione commerciale all’interno del centro storico. – ha detto il vicesindaco Serafini – Tutto parte dal concetto che il nostro centro storico è un’attrattiva turistica. Il turista visita il nostro centro ammirando chiese, torri e monumenti. L’aspetto che secondo noi manca, è proprio l’attrattiva commerciale che si è persa nel tempo. Per questo abbiamo fatto uno sforzo notevole, prevedendo un importante contributo per chi volesse aprire delle attività rispondenti a specifici canoni turistici. Abbiamo così previsto un fondo molto importante di 200mila euro; non poco per il nostro bilancio e soprattutto per il bilancio dello sviluppo economico. Mai sono state messe cifre del genere all’interno dei capitoli dello Sviluppo economico. Questo proprio perché la giunta ha voluto fare uno sforzo notevole per andare in questa direzione: pensiamo infatti che non sia un’occasione solo di sviluppo commerciale. Il centro storico è un’attrattiva turistica e se noi all’interno dell’attrattiva turistica convoliamo l’arredo urbano, le facciate dei palazzi, delle chiese e dei monumenti e anche un’offerta commerciale adeguata alla richiesta del turista, garantiamo un’offerta a 360 gradi. Quindi l’idea è quella di andare incontro alle esigenze del turista che camminando possa trovare negozi tipici, botteghe d’arte, negozi artigiani di prodotti tipici locali, souvenir, ceramica: cose che purtroppo oggi nel nostro centro storico mancano”.
“Il centro storico si è svuotato tantissimi anni fa delle botteghe artigiane che non sono più ritornate – ha sottolineato Serafini – Quindi l’idea è quella di rivalorizzare le vie del centro, anche perché rispetto al passato, dobbiamo prendere atto che ci sono tanti negozi sfitti, e in questo incidono anche gli affitti troppo alti, in questo particolare momento storico. Tanto che questo progetto rappresenta un valido aiuto anche in questo senso”.
“Questo progetto – ha aggiunto il sindaco Giulivi – è un ottimo inizio e non certo la fine, perché il centro storico deve essere riqualificato da un punto di vista generale. Dobbiamo rifare molte vie, i selciati dove mancano, intervenire sull’arredo urbano. Il centro storico deve essere di qualità. Tanto che sui lavori pubblici abbiamo previsto, in variazione di bilancio, proprio il rifacimento di alcune strade e l’arredo urbano. Ci stiamo lavorando molto, fermo restando che Tarquinia non è soltanto centro storico. Il centro storico è una parte importante, da mantenere e curare, perché in pochi hanno un centro come il nostro. Abbiamo però anche un territorio vasto che passa dalla parte rurale, con le campagne che anch’esse debbono essere tutelate, anche con il discorso dei prodotti tipici che sta andando avanti in maniera egregia. Pensiamo al Biodistretto, per il quale è stato già approvato il regolamento. Pensiamo anche al Lido, che è molto importante in quanto contribuisce al lavoro e al sostentamento di molti imprenditori balneari e sul quale bisogna lavorare, con una pianificazione invernale, fondamentale se volgiamo essere pronti per l’estate e garantire il massimo dei servizi. Però Tornando al centro storico, questo dovrà diventare un centro commerciale naturale. In fase di manifestazione di interesse sono arrivate 22 domande, tra nuove aperture e riqualificazione di attività già esistenti, ma potranno aggiungersi altre attività. L’aspetto importante di questo progetto è che si tratta di soldi previsti con erogazione immediata –ha sottolineato il sindaco Giulivi – non è come sempre accade sempre nel pubblico che poi non si sa quando arrivano i soldi. Noi abbiamo voluto dare delle risposte immediate”.
“Adesso infatti – ha spiegato il vicesindaco Serafini – uscirà il bando e ognuno potrà presentare la domanda: c’ è tempo fino al 30 aprile 2021. Chi ha manifestato già l’interesse, dovrà comunque ripresentare la domanda e avrà una posizione di priorità. Per quanto riguarda le nuove aperture sono previsti 13mila 500euro, di cui 4,500 subito all’apertura. Altri 4,500 dopo 12 mesi, previa rendicontazione sommaria e altri 4,500 al 24esimo mese. Calcolando la somma al mese, sono quasi 600 euro al mese, vale a dire che il Comune paga l’affitto per due anni”.
“Il progetto prevede contributi anche per chi l’attività già ce l’ha (botteghe d’arte, botteghe artistiche, vendita di prodotti tipici ecc) – ha aggiunto Serafini – In questo caso abbiamo voluto dare la possibilità alle attività esistenti, per chi ad esempio volesse acquistare nuove attrezzature o fare una ristrutturazione, con un contributo fino a 4mila euro, sempre fino ad un massimo del 60% dell’investimento fatto. E questo una tantum”.
“Il terzo ordine di interventi è stato introdotto con la seconda fase della pandemia e la necessità subentrata successivamente di ampliare i posti a sedere nell’area esterna. – ha spiegato Serafini – Quindi abbiamo aggiunto un contributo fino al 60% delle spese sostenute per arredare gli spazi esterni. In questo caso è previsto un contributo fino a un massimo di 2,500 euro. Vuol dire che un imprenditore può comprare fino a quasi 5mila euro di arredi. In questa tipologia di intervento sono previste tutte le attività di somministrazione bevande e cibo, e anche le attività artigiane di vendita di prodotti alimentari come rosticcerie, pizzerie da asporto, gelaterie. Anche in questo caso si parla di lavori fatti dal primo ottobre fino al 30 aprile 2021. Pertanto tutti i lavori eseguiti negli spazi esterni saranno rimborsati dal Comune fino al 60% della spesa per un massimo di 2.500 euro”.
“In consiglio comunale – ha concluso il sindaco Giulivi – la minoranza o si è astenuta o ha votato a favore –segno che questa amministrazione sta lavorando bene, portando avanti i progetti per i cittadini e la cittadinanza. Oltretutto, stiamo lavorando in un momento particolare, in cui è difficile lavorare, sia per la pandemia, sia per la carenza di personale negli uffici, con i concorsi bloccati e lo smart working che rallentano notevolmente la macchina amministrativa”.