Tanti attestati di stima per il nuovo presidente. Per Di Majo un addio in solitudine
CIVITAVECCHIA – Dopo aver ricevuto il lasciapassare da parte delle commissioni competenti di Camera e Senato, alla luce dell’intesa raggiunta in tempo record con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli ha firmato ieri il decreto di nomina di Pino Musolino – già presidente e poi commissario dell’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale (porti di Venezia e Chioggia) – come presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale.
Oggi si volta pagina e la strada per Musolino sembra essere già in salita, perché dovrà subito fare i conti con un bilancio in difficoltà, che tra l’altro non ha ricevuto il parere positivo né del Collegio dei Revisori dei Conti né dei membri del Comitato di Gestione.
L’arrivo è previsto già per oggi a Molo Vespucci per l’insediamento. Si chiudono dunque quattro anni tormentati – l’ultimo dei quali aggravato anche dall’emergenza Covid – per il porto di Civitavecchia e, in generale, per il network laziale guidato dall’avvocato Francesco Maria di Majo.
“Auguri di buon lavoro a Pino Musolino, nuovo presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia. Ho letto e ascoltato le sue dichiarazioni nelle scorse settimane e mi auguro possa recuperare quel dialogo con la città e con tutti gli attori del sistema Portuale che negli ultimi anni si è sfilacciato”. È questo l’auspicio di Devid Porrello, consigliere regionale del M5S e vicepresidente del consiglio regionale del Lazio. “Il nuovo presidente eredita una situazione non facile, come dimostra la recente non approvazione del bilancio dell’autorità – ha spiegato – aggravata dal crollo del traffico croceristico e dalle altre conseguenze della pandemia che stanno mettendo in gravi difficoltà la città e il suo comprensorio. Da parte mia, nel rispetto dei ruoli, avrà la massima collaborazione per tutte quelle azioni a beneficio dell’intera comunità e, spero finalmente, non appannaggio di pochi”.
“Buon lavoro a Pino Musolino, che come nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale, dovrà fin da subito proporre una cura shock per rimettere in sesto il bilancio dell’ente, dopo la bocciatura del documento di previsione 2021 da parte del Comitato di Gestione e l’astensione del Partenariato”. È quanto scrive in una nota il segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre, membro della Commissione Trasporti di Palazzo Madama, in merito all’insediamento oggi a Molo Vespucci di Pino Musolino, che succede a Francesco Maria di Majo alla presidenza dell’Autorità di sistema portuale. “La sua professionalità e la sua esperienza all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale – aggiunge Astorre – nonché il programma che il manager veneziano ha presentato alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, sono garanzia per il sistema portuale del Lazio, per le imprese e i lavoratori, alle prese con una crisi senza precedenti acuita dalla pandemia Covid-19. Grazie al presidente uscente, Francesco Maria di Majo – conclude il senatore dem – per il lavoro fatto”.
“La nomina di Pino Musolino come Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale (Asdp) del Mar Tirreno Centro Settentrionale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta è decisamente una buona notizia per la nostra Regione. La sua grande esperienza in materia portuale, dimostrata da ultimo a Venezia, è un biglietto da visita di grande valore” – dichiara il Presidente di Unindustria Angelo Camilli – l’esperienza e la conoscenza di Pino Musolino sui sistemi Portuali è una garanzia affinché la nostra economia regionale possa essere ancora più competitiva attraverso la valorizzazione della Blue Economy, che rappresenta il 3,5% del Pil nazionale.La valorizzazione del Porto passa su alcuni snodi fondamentali: il primo riguarda l’approvazione della Zls (Zona logistica semplificata) che, attraverso una semplificazione amministrativa, favorirà la nascita di insediamenti produttivi. Questa anche supportata da misure di defiscalizzazione e decontribuzione che potrebbero essere messe in campo tramite un contratto di area. Il secondo riguarda il potenziamento del Porto soprattutto dal punto di vista del traffico merci, che ha un potenziale di crescita enorme, basti pensare che Civitavecchia ha alle spalle un mercato importantissimo come quello dell’Area Metropolitana di Roma, che si stima consumi intorno a 1,5 milioni di container l’anno e che fanno di questa zona il secondo bacino di consumo in Italia e il quinto in Europa. Civitavecchia ne movimenta poco meno di 100mila: abbiamo un mercato potenziale grandissimo, che va valorizzato migliorando le infrastrutture, prima fra tutte il completamento della Orte-Civitavecchia. Lo scorso mese Unindustria ha presentato, con il Presidente della sede di Civitavecchia Cristiano Dionisi, le “Proposte per una nuova politica industriale”, un Piano basato su sei pilastri per tracciare la rotta verso uno sviluppo sostenibile della città e di tutto il litorale nord del Lazio. Sono state individuate sei tematiche sui cui deve passare lo sviluppo competitivo del territorio: infrastrutture (anche portuali), transizione energetica, semplificazioni, ma anche nuovi settori di sviluppo, turismo e digitalizzazione”.