“Il ministero tra tanti commissari che poteva scegliere ha nominato la persona più ostile al nostro territorio”
TARQUINIA – Riceviamo e pubblichiamo: Quando ho appreso la notizia della nomina del commissario per la costruzione della trasversale SS675, sono rimasto veramente basito dato che la scelta è ricaduta sulla progettista del così conteso e contestato “tracciato verde”.
Credo sarebbe stato opportuno, questa volta, nominare un Commissario “ super partes”, un tecnico che non avesse partecipato alla stesura e alla progettazione del tracciato “VERDE”, e che
non avesse fatto parte di coloro che hanno presentato ricorso contro tale tracciato.
Inoltre, nonostante nutra verso tale Persona, stima professionale, ricordo scarsa CAPACITÀ di
confrontarsi e di dialogare positivamente con l’Ente Locale, le Associazioni di categoria e con gli
imprenditori locali, con coloro, cioè, che vivono, conoscono e lavorano il Territorio.
Più volte ho sostenuto, infatti, che sia stata la mancanza di una dialettica chiara e di confronto dei Tecnici e della politica provinciale e regionale la motivazione principale del ritardo nella
costruzione della indispensabile trasversale.
Una infrastruttura determinante per lo sviluppo dell’economia del nostro territorio e del nostro
litorale, del turismo, del porto di CIVITAVECCHIA. Un’ opera che in tanti vogliamo vedere realizzata.
Oggi dopo la sentenza della Corte Suprema della Unione Europea, che di fatto ha bocciato il
tracciato Verde, sarebbe stato OPPORTUNO nominare un Commissario, un tecnico “ LIBERO” dalle precedenti proposte progettuali, poi contestate ed oggetto di ricorso.
Spero vivamente di sbagliarmi. Spero che il Commissario nominato rivaluti serenamente e senza
condizionamenti politici locali le varie soluzioni prospettate ed esistenti, ascoltando in primis il
“Territorio”, così da accelerare veramente la costruzione della trasversale.
Già cinque anni fa sostenni che perseverando sull’idea progettuale del tracciato verde, si
sarebbe sicuramente incappati in tantissimi ricorsi da parte di imprenditori locali e associazioni
ambientaliste in difesa del territorio.
Non fui ascoltato e il risultato è sotto gli occhi di tutti: quello che avevo previsto si è avverato e si è rimasti bloccati per cinque lunghi anni.
Oggi si continuerà sulla stessa linea?
Mi auguro che, questa volta, i rappresentanti politici del territorio, le associazioni di categoria e dei lavoratori facciano una attenta valutazione dei danni e dei benefici, in termini tecnici, economici ed anche dei tempi di realizzazione.
Continuare a non ascoltare il Territorio e perseverare sempre sul tracciato verde, porterà altri
ricorsi e altri ritardi. Bisogna evitarli, aggirarli, non fare muro contro muro.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
Mauro Mazzola