La piddina “dura e pura” sarà processata insieme all’ex sottosegretario al ministero dell’Interno Gianpiero Bocci
PERUGIA – Era l ‘aprile del 2019, quando finirono agli arresti domiciliari alcuni esponenti di spicco del mondo politico umbro, portando alle dimissioni dell’ allora presidente regionale Catiuscia Marini. Vari i capi d’ imputazione, tra i quali aver contribuito ad impedire il regolare svolgimento dei concorsi pubblici nella sanità regionale umbra, condizionandone gli esiti.
Per raggiungere lo scopo, secondo l’accusa, i vertici politici e quelli aziendali nominati dai primi, già dall’inizio del 2018 si associavano tra loro in una rete di sistema, al fine di commettere una serie di delitti contro la Pubblica Amministrazione finalizzati alla manipolazione sistematica dei concorsi pubblici banditi dall’Azienda ospedaliera di Perugia e dall’Usl Umbria 1, con l’obiettivo precipuo di garantire la vittoria o il posizionamento utile in graduatoria dei candidati predeterminati dagli stessi associati. Associazione a delinquere per nove imputati e quarantacinque indagati , tra i quali numerosi dipendenti pubblici.
Il gup di Perugia Angela Avila, ieri sera ha disposto il rinvio a giudizio per 37 degli indagati dell’inchiesta sui presunti concorsi truccati nella sanità umbra. Tra i quali Catiuscia Marini e l’ex sottosegretario al ministero dell’Interno Gianpiero Bocci. Fra i concorsi finiti nel mirino della procura, quelli – dell’azienda ospedaliera di Perugia – per primario anestesia, anestesisti, infermieri, collaboratore tecnico contabile categoria D, coadiutore amministrativo B, assistente tecnico contabile C e assistente amministrativo C.