La segnalazione alla Corte dei Conti sulla svalutazione dei mezzi conferiti per la ricapitalizzazione parziale non è stata gradita dai gruppi consigliari che governano la città
CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: L’Amministrazione comunale, dando seguito alla delibera di Consiglio comunale n. 78, ha nei giorni scorsi concluso un lungo ed articolato lavoro che ha portato alla ricapitalizzazione di Civitavecchia Servizi Pubblici e alla sua messa in sicurezza.
Si tratta di una operazione fondamentale, avvenuta attraverso una lunga serie di passaggi amministrativi, assemblee sociali e documenti ufficiali.
La partita di Csp è stata portata avanti dal Sindaco con grande accortezza e ancora maggiore attenzione alla salvaguardia del patrimonio della città, inteso sia come azienda (e posti di lavoro in essa impiegati) che come proprietà del Comune (sia quelle che sono state conferite, sia quelle che sono rimaste in capo a Palazzo del Pincio).
Se interpretazioni e valutazioni politiche sono legittime da parte di chiunque, non così può essere per alcune affermazioni che sono state fatte negli ultimi giorni. In particolare, nessun tipo di “perdita di tempo” si è mai verificata: anzi, le considerazioni del Sindaco si sono rivelate quanto mai opportune, se ad esempio vi era la clamorosa circostanza che i mezzi da trasferire non erano stati mai registrati a nome del Comune presso il Pra. A ben vedere, se mai, c’era insomma chi, forse per troppa fretta, rischiava di fare come quello che voleva vendere la Fontana di Trevi…
Comunque, per sgomberare il campo da ogni equivoco e portare la più lampante chiarezza su una vicenda tanto importante per la nostra città, le forze che compongono la maggioranza avanzano la proposta dell’istituzione di una commissione consiliare d’indagine. In tale sede, nell’ambito del Consiglio comunale, anche le forze di opposizione potranno così lavorare a chiarire tutti gli aspetti legati al salvataggio di Csp posto in essere in questi mesi.
Le forze politiche di maggioranza
Risponde la redazione
Prima di perdere ulteriore tempo nella scelta dei componenti di questa fantomatica “commissione d’inchiesta”, sarebbe interessante conoscere e sapere se la delibera di giunta, che di fatto ha esautorato la delibera consiliare 78, con quale si è proceduto alla parziale copertura dei debiti, è da ritersi legittima oppure no.
Tornando alla commissione d’inchiesta, forse è la prima volta, nella storia politica dal dopoguerra ad oggi che a chiederla è la stessa maggioranza che ha prodotto una delibera consigliare e una successiva di giunta.
Nella norma sono le opposizioni a farne richiesta tant’è, che la presidenza, viene assegnata proprio ad un consigliere d’opposizione. E se le opposizioni decidessero di mettere Fabiana Attig alla presidenza di questa fantomatica commissione che cosa accadrebbe?