PERUGIA – “ENEL dimentica la Centrale di Bastardo e le promesse per quella di Pietrafitta: fallito il progetto Futur-E lanciato da Enel e vaghi gli impegni assunti con la firma del Protocollo con gli enti territoriali, con evidente detrimento dell’occupazione e dello sviluppo economico- sociale dei territori regionali”.
Ad affermarlo sono l’On. Virginio Caparvi, segretario Lega Umbria ed il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Paola Fioroni, consigliere regionale Lega e responsabile Dipartimento Economia Lega Umbria, che annuncia la presentazione di una mozione “che impegni la Giunta a mettere in atto ogni utile intervento e sollecitazione nei confronti di ENEL perché deliberi lo stanziamento immediato di investimenti adeguati per la riqualificazione delle centrali elettriche di Bastardo e Pietrafitta, che dovranno essere effettivamente impiegati a beneficio dei siti industriali dismessi a prescindere dall’esito di ammissione a finanziamenti europei di eventuali progetti di conversione degli stessi impianti”.
“Nel 2016 ENEL lanciò il progetto Futur-E per la riconversione di centrali elettriche dismesse altrimenti destinate all’abbandono, tra cui le centrali umbre, come un un’opportunità di crescita e sviluppo per tutto il territorio nell’ottica della famigerata economia circolare – spiegano gli esponenti della Lega – dissimulando una mero tentativo di dismissione del patrimonio immobiliare senza alcun impegno concreto nei confronti degli stakeholder territoriali, attraverso un progetto destinato al fallimento con la connivenza della precedente amministrazione regionale”.
“E’ fin troppo chiara la responsabilità politica del PD umbro nel consentire a ENEL il disimpegno a costo zero dalle centrali elettriche in Umbria – continuano Caparvi e la Fioroni – occorreva allora una strategia politica di rigide imposizioni in quella prima fase di smantellamento delle centrali a carbone, quantomeno impegnando ENEL nella riconversione dell’impianto di Bastardo come centrale ibrida garantendo i livelli occupazionali e senza lasciarsi cogliere di sorpresa dopo aver invocato per anni la decarbonizzazione dei siti industriali – sottolineano i rappresentanti del Carroccio- Enel è il più grande operatore privato al mondo nel settore dell’energia rinnovabili e per il phase-out dal carbone ha previsto oltre 14 mld di euro nel piano industriale 2020-2022, investimenti che ora devono essere indirizzati anche in Umbria”.
“Ora, dopo anni di inattività della precedente amministrazione regionale – concludono Caparvi e la Fioroni – occorre un cambio di passo nei rapporti con ENEL affinché accompagni l’avvenuta transizione verso la decarbonizzazione in Umbria formalizzando l’impegno per gli adeguati investimenti necessari per lo sviluppo economico e produttivo dei siti dismessi perché la transizione energetica non rappresenti un cambiamento che avvantaggia solo alcune regioni le cui centrali elettriche a fonti fossili saranno riqualificate o convertite con fondi europei o attraverso gli investimenti privati di ENEL, danneggiando invece una Regione come l’Umbria che fu antesignana nella transizione green senza però essere capace di pianificare una virtuosa riconversione delle centrali o imporre regole d’ingaggio al gestore privato, con il rischio concreto che gli impianti diventino vere e proprie cattedrali nel deserto”.