CIVITAVECCHIA – “Ci sono voluti circa 12 mesi perché la giustizia facesse il suo corso e si arrivasse a fare luce sulla nota vicenda. Il Gip del Tribunale di Civitavecchia, esaminati gli atti, vista la richiesta di archiviazione depositata dal pubblico ministero, ha disposto il dissequestro delle mascherine con Decreto di Archiviazione perché il fatto non costituisce reato”.
A darne notizia è il diretto interessato, il farmacista Vincenzo Palombo, ad un anno dalla vicenda che lo ha visto protagonista, suo malgrado, dopo un controllo da parte dei carabinieri.
“In altre parole, svolti i dovuti controlli, le suddette mascherine FFP2 – ha spiegato Palombo – sono risultate conformi e non contraffatte, dotate di tutte le certificazioni necessarie; inoltre non è emerso nessun errore o anomalia in fase di acquisto né tanto meno alcuna manovra speculativa o ancor peggio di sciacallaggio, come invece si è tentato di far credere all’opinione pubblica.
Una brutta storia nata “ad arte” ed alimentata soprattutto attraverso i social media, con il preciso intento di delegittimare la persona ancor prima del professionista. Avrei molto da dire ai tanti “leoni da tastiera” che, senza cognizione di causa, non hanno avuto alcun indugio ad alimentare la macchina del fango, senza alcun freno inibitorio, alcuna limitazione nei modi e nei toni usati. Credo sia inutile il confronto con chi ha nel proprio Dna tanta “cattiveria umana”, assolutamente lesiva della dignità personale. Pertanto, mi limito a dire che il tempo, ancora una volta, si è dimostrato essere “galantuomo”, a differenza di tante persone. Chiudo – ha concluso – con un plauso a tutte le Forze dell’ordine intervenute, per la professionalità e umanità con cui hanno operato; altrettanto dicasi per il lavoro svolto dalla magistratura, nella figura del Pm e del Gip”.