Concorsopoli Allumiere, in autotutela l’Ufficio di Presidenza ha sospeso tutte le assunzioni

Il presidente Vincenzi ha fatto votare la delibera e dato l’immediata esecutività al provvedimento cautelare

ROMA – In attesa che la magistratura faccia il suo corso e che l’ufficio legale predisponga un dossier dettagliato, la Regione Lazio ha sospeso, in via cautelare, tutte le assunzioni del personale proveniente dalla lista dei miracoli del concorso di Allumiere.

La missione di Marco Vincenzi è stata chiara sin dal primo minuto. Verificare le procedure e mandare a casa tutti quelli che, non avendone alcun titolo, sono stati assunti in Regione.

Questi i punti salienti del provvedimento votato oggi:

DELIBERA

1. Di sospendere cautelativamente, sino all’esito delle verifiche che la Segreteria Generale e le strutture competenti per ragioni di materia, condurranno sulla vicenda di cui in premessa, gli effetti della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 18 dicembre 2020 n. 196, di approvazione dell’accordo con il Comune di Allumiere per l’utilizzo delle graduatorie di concorso pubblico di cui alla determinazione n. 150 del 24 novembre 2020 e di quelli degli atti connessi e consequenziali;

2. Di dare mandato alla Segretaria Generale e alle strutture competenti in ragione di materia. anche di concerto con l’Avvocatura regionale, di svolgere gli approfondimen

ti tecnico giuridici in merito ai profili di legittimità indicati in premessa. segnalando. All’esito di tali attività di approfondimento. gli atti da assumere per il perseguimento dell’interesse pubblico a tutela dell’Ente;

3. di stabilire che la presente deliberazione è immediatamente esecutiva;

Una decisione tranchant che porterà lo stesso presidente Vincenzi a chiedere le dimissioni di tutti i rappresentanti dell’ufficio di presidenza. Gli irriducibili della poltrona sono sempre quelli del Partito Democratico che si dicono disponibili a fare un passo indietro quando gli altri, cioè l’opposizione, presenterà le lettere al presidente.

Gli assunti in Regione Lazio , tranne qualche isolato caso, sono tutti personaggi legati all’establishment “sinistro”.

Adesso dimissioni di massa per non concedere alibi a Nicola Zingaretti che, anche per la corsa al Campidoglio sembra essere in svantaggio rispetto al “talebano” Gualtieri.