CIVITAVECCHIA – “Ho ricevuto mandato dal padre di Reina, la minore scomparsa a Marzo da una Comunità di Civitavecchia – già sostenuto dall’ Associazione Penelope Lazio con Rocco Micale – di tutelarlo nella vicenda che vede coinvolto un oscuro personaggio, che sotto le mentite spoglie di buon samaritano, si è arrogato, senza alcuna legittimazione, autorizzazione e titolo, il diritto di disporre temporaneamente della vita di una quindicenne, allontanatasi in circostanze ancora da chiarire dalla struttura alla quale era stata affidata.
E’ una condotta gravissima quella che colui che si fa chiamare comandante Marcos, ha posto in essere, surrogandosi alle strutture statali, che hanno il dovere di ripristinare immediatamente il valore della legalità, tacitando e disinnescando questo enigmatico soggetto e i suoi supporter, così come chiesto dal padre nelle recentissime denunce già formalizzate.
E’ davvero comunque intollerabile che si assista per giorni e giorni ad uno spodestamento dell’autorità, che auspichiamo, non diano nessuno spazio di interlocuzione al Signor Achille Lauri”.
E’ Nicodemo Gentile, noto avvocato penalista e presidente dell’Associazione Nazionale “Penelope” a parlare. Conosciuto dal grande pubblico come difensore di parte civile nei processi per gli omicidi di Sarah Scazzi, dei due fidanzati di Pordenone Trifone e Teresa, di Roberta Ragusa, di Guerrina Piscaglia e molti altri, da oggi si occuperà del caso della giovane Reina Wan Salazar.
I fatti
Il 10 marzo la quindicenne Reina Wan Salazar scompare dalla comunità “La Repubblica dei ragazzi” di Civitavecchia dove è ospite. Il 16 aprile viene riaccompagnata a casa della madre da un certo comandante Marcus.
Che nel corso del programma Chi l’ ha visto ha dichiarato di essere stato in contatto con la ragazza e di aver mandato un video alla madre della giovane per farle vedere che stava bene, di essere intervenuto per aiutarla nell’allontanamento dalla comunità e nel sistemarla in un luogo sicuro.
La stessa storia è accaduta ad un’altra ragazza scomparsa, la chiamiamo Laura, anche in questo caso la madre è stata contattata dal comandante Marcos tramite un video.
Le storie sono simili, entrambe minorenni con un passato difficile, le quali fuggono dalle comunità ospitanti, incontrano la stessa persona e sono ospiti per giorni in un appartamento presso persone vicine a Lauri.
Il padre della giovane Reina ora vuole vederci chiaro e cercare di capire come la giovane figlia sia entrata in contatto con questo misterioso individuo e per quale motivo. Il caso di Reina come abbiamo visto non è il solo, speriamo sia l’ ultimo di questa triste e contorta vicenda.