CORCHIANO – Riceviamo e pubblichiamo: Aumento dell’acqua ingiusto perché ai Cittadini si caricano gli errori della politica e gli interessi di una certa partitocrazia .
Profondamente inopportuno perché viene approvato in un periodo difficile per Comunità e Famiglie .
I Sindaci che hanno votato questa ingiustizia e quelli che hanno per ipocrisia disertato hanno reso ancora più caro e, per alcune famiglie insopportabile, il costo di un bene primario e indispensabile .
Si intravede anche una certa incostituzionalità nell’applicare una tariffa così elevata in un territorio dove molte famiglie sono prive di accesso all’acqua per la presenza di arsenico.
E’ mancato un dibattito e la sensazione è che abbia prevalso una certa obbedienza ormai troppo spesso evidente nelle decisioni sovracomunali.
Prima la scellerata e ingiusta privatizzazione poi gli inopportuni aumenti evitando costantemente e consapevolmente di introdurre la discussione su un nuovo modello gestionale che ponga fine alle ingiustizie della Talete e introduca il principio di acqua diritto inalienabile, pubblica e fuori dal mercato.
Solo una gestione pubblica per la quale lottano da anni molti Cittadin , comitati, associazioni e amministratori può permettere il sostegno dalla fiscalità generale dei costi di un’ambito territoriale estremamente debole come quello Viterbese.
E’ chiaramente ingiusto e immorale caricare costi di scelte profondamente sbagliate su quei Cittadini che le hanno subite qualche volta anche con atti di protervia in contrasto con la diffusa volontà popolare.
Non è affatto giusto che la scelta sbagliata di individuare un ambito, come il nostro , dove la Regione ha concentrato le sorgenti con elevato contenuto di arsenico rendendolo ” la più grande emergenza umanitaria d’Europa per l’alto numero di abitanti di fatto privi di accesso all’acqua”, abbia un modello gestionale che carica i costi esclusivamente sui CITTADINI.
Non è affatto giusto che il fallimentare e oneroso metodo di dearsenificazione con costi di gestione che superano i 10 milioni di euro l’anno siano solo sulle spalle dei CITTADINI.
Sui beni comuni indispensabili per la vita si misura la SOLIDARIETA’ SU CUI SI FONDA IL DIRITTO UMANITARIO.
Sull’acqua, sulla sua qualità , sugli insopportabili costi siamo ultimi e ai margini, siamo un tema su cui la sinistra in particolare dovrebbe fondare la propria ragione di esistere.
Per una volta la disobbedienza può trasformarsi in virtù per porre fine a un’ingiustizia sociale e aprire, a partire da Viterbo, la stagione dei DIRITTI.
Bengasi Battisti
Consigliere Comunale
Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’Acqua Pubblica