Avevano 84, 10 e 5 anni, sarebbero potuti essere nonno e nipoti le vittime della tragedia di Ardea dove pare che l’anziano sia morto per difendere i due bimbi
ARDEA – Avevano 5 e 10 anni e domenica mattina stavano giocando in bicicletta quando, senza nessun motivo, sono stati raggiunti dai proiettili di una pistola.
La loro vita è stata spezzata per sempre sull’asfalto di Ardea, dove in una torrida giornata di giugno l’aria profuma di mare. Stavano giocando davanti alla casa del loro assassino, in un’area verde, come avevano fatto chissà quante altre volte nel corso della loro breve vita. Erano spensierati, loro. La scuola è finita da poco e davanti avevano tre mesi di giochi e di divertimento insieme agli amici del quartiere.
Insieme a Daniel e a David Fusinato, in quel momento, pare ci fossero anche altri loro coetanei che fortunatamente sono rimasti illesi. Quell’uomo, già segnalato, dalle forze dell’ordine era considerato un soggetto pericoloso. Si è poi suicidato dopo essersi barricato all’interno della villetta ma il lavoro degli inquirenti non è finito qui. I carabinieri vogliono andare fino in fondo per capire che cosa ha spinto un uomo di 34 anni a sparare a dei bambini e a un anziano signore, anche lui caduto sotto i colpi di pistola, prima di togliersi la vita.
“Questa mattina i due ragazzi stavano giocando di fronte alla loro casa. Sono stati avvicinati dall’uomo, uno è stato sparato al petto, l’altro alla gola. È stata come una esecuzione“, ha dichiarato l’avvocato Diamante Ceci, difensore di Domenico Fusinato, padre dei due piccoli uccisi ad Ardea. “L’omicida alcuni giorni fa aveva minacciato la propria madre con un coltello. Nel novembre scorso è morto il padre che deteneva l’arma regolarmente. Nessuno dei suoi parenti ha restituito quella pistola. Oggi l’ha trovata, è uscito di casa e ha ucciso tre persone. La terza vittima è stata ammazzata con un colpo alla testa, si tratta della persona anziana che era venuta ad Ardea a trascorrere il week end“, ha proseguito il legale difensore.
L’anziano signore pare sia morto per difendere i bambini, così ha riferito il sindaco di Ardea, Mario Savarese, dopo aver parlato con i suoi concittadini. “Salvatore era andato a fare un giro in bicicletta. Mi sono preoccupata perché non era rientrato per pranzo, mi hanno detto che c’era stata una sparatoria e l’ho scoperto così“, ha detto la moglie di Salvatore Ranieri, 74 anni. Daniel, il più grande dei bimbi, è morto mentre stringeva la mano di suo padre. Era il portiere della squadra dei Pulcini dell’Ostiamare e pare fosse una promessa del calcio romano, tanto che nell’aria c’era per lui la possibilità di andare a giocare nella formazione dei Giovanissimi della Lazio. Un sogno che non si avvererà mai per lui, spezzato troppo presto e senza una spiegazione che possa alleviare il dolore dei suoi genitori.