La Procura ha iscritto un uomo della cittadina viterbese per aver cagionato lesioni gravissime come conseguenza di altro delitto
CIVITAVECCHIA – I motivi del tentato suicidio di A.I., il giovane che due settimane fa ha cercato di farla finita gettandosi dal terzo piano della sua abitazione sono scritti nell’informativa depositata in Procura a Civitavecchia.
Almeno una persona risulta essere indagata perché avrebbe ceduto cocaina al 32enne. Droga e depressione un mix micidiale per il giovane che, come evidenziato dagli investigatori, in un momento di sconforto, avrebbe compiuto quel gesto.
Era il 13 giugno scorso quando un forte tonfo ha svegliato alcuni residenti di un palazzo posto al centro della città di Tarquinia. A.I. è stato trovato riverso a terra in una pozza di sangue. Era caduto dal terrazzo posto al terzo piano dove si trova il suo appartamento.
Ferito gravemente con politraumi e fratture multiple fu soccorso ed elitrasportato al Policlinico Gemelli.
L’uomo è sopravvissuto a quel terribile volo ma sta conciato malissimo. La Procura di Civitavecchia, attraverso i carabinieri della locale stazione, hanno espletato delle accurate indagini ed iscritto sul registro degli indagati alcune persone.
Due sono le stesse che, per altri motivi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, sarebbero finiti nei guai nei giorni scorsi sempre a Tarquinia.
In particolare uno di loro è stato trovato in possesso di 14 grammi di cocaina , 10 di hashish e 9 di mannite usata per il taglio della sostanza.
I carabinieri di Tarquinia, controllando i cellulari, avrebbero trovato dei fittissimi scambi di messaggi whatsapp tra A.I. e lo spacciatore. Messaggi scambiati anche poco prima che il giovane civitavecchiese si lasciasse vincere dalla forte depressione.
La Procura della Repubblica di Civitavecchia avrebbe posto sotto sequestro diverso materiale.
Il pusher arrestato a Tarquinia, ora ai domiciliari, oltre per i reati di spaccio sarà chiamato a rispondere e quindi difendersi anche dalla pesantissima accusa di aver cagionato lesioni gravissime come conseguenza di altro delitto all’uomo che ha tentato il suicidio. Non solo. Sembrerebbe che dal telefono posto sotto sequestro sarebbero emersi collegamenti con persone insospettabili che si rivolgevano a lui quando avevano bisogno di fare “festa”.