A differenza di quanto avviene nella “vita normale”, per accedere alle prove del concorso del comune di Roma il certificato vaccinale non basta. Partecipanti costretti a spendere da 22 a 30 euro per un tampone da presentare prima di sedersi
ROMA – In questi giorni si stanno svolgendo, presso la Fiera di Roma, le prove per selezionare 100 funzionari da assumere nella capitale. Parliamo di un concorso vero, molto difficile, e con il record di bocciature: il 98,2 per cento dei candidati non supera il quiz.
Praticamente l’opposto di quanto visto nei mesi scorsi al comune di Allumiere.
Mentre nel piccolo comune sui monti della Tolfa ci sono stati un centinaio di idonei su 345 candidati presenti, in questo caso si rischia di arrivare ad avere qualche idoneo in più ma su decine di migliaia di partecipanti.
Inoltre, sarà difficile che qualcuno che non raggiunge la sufficienza venga premiato con l’assunzione. Allumiere è unica e tale resterà.
Onore al merito ai candidati iscritti nel concorsone di Roma Capitale che hanno sicuramente scelto la strada più difficile per accedere al cosiddetto “posto fisso”.
Con una ulteriore beffa per gli “eroi” che in questi giorni affollano i padiglioni della Fiera di Roma.
Nel momento in cui si cerca di tornare ad una completa normalità, e lo stadio Olimpico aperto agli spettatori per i campionati europei di calcio lo dimostra, il comune di Roma chiede ai candidati, per accedere alle prove concorsuali, anche il tampone effettuato entro le 48 ore precedenti. Compreso a chi è già coperto dal certificato vaccinale.
Così nel punto 4 della convocazione: “I candidati devono presentarsi puntualmente presso la sede, nel giorno e all’ora stabilita…. muniti di: presentare all’atto dell’ingresso nell’area concorsuale un referto relativo ad un test antigenico rapido o molecolare, effettuato mediante tampone oro/rino-faringeo presso una struttura pubblica o privata accreditata/autorizzata in data non antecedente a 48 ore dalla data di svolgimento delle prove. Tale prescrizione si applica anche ai candidati che abbiano già effettuato la vaccinazione per il COVID-19”.
Per Roma Capitale, quindi, il certificato vaccinale di chi ha già ottenuto l’immunizzazione anti-SARS.CoV-2/COVID-19 non conta. Come non ha valore la certificazione di avvenuta guarigione, rilasciata da Autorità Sanitaria italiana. Il vaccino e il certificato di avvenuta guarigione sono gratis, il tampone si paga. E se si prova a calcolare una spesa do oltre 20 euro per decine di migliaia di candidati…
Questo succede nel momento in cui, nell’Italia che riparte e si gode i successi degli Azzurri ai Campionati europei di calcio, la FIGC apre di nuovo gli stadi al pubblico dettando le seguenti condizioni: “L’emozione di tornare allo Stadio Olimpico di Roma è tanta, ma in un momento di ripartenza in sicurezza come questo che precede UEFA EURO 2020, è necessario ricordare che tutti gli spettatori, unitamente al biglietto della partita con posto preassegnato, dovranno essere in possesso di una delle seguenti certificazioni:
1) Certificazione di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2, rilasciata da Autorità Sanitaria italiana. La validità è dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione della prima dose fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale (quando sono previste 2 dosi) e di 9 mesi dal giorno del completamento del ciclo vaccinale;
2) Certificazione di avvenuta guarigione, rilasciata da Autorità Sanitaria italiana. La validità del certificato è di 6 mesi dalla data di fine isolamento (guarigione);
3) Certificazione di negatività ad un test antigenico molecolare o rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2 (redatta esclusivamente in lingua italiana o inglese) effettuato in data non antecedente le 48 ore dall’inizio della gara”.
Dopo la tassa di iscrizione al concorso arriva, per gli aspiranti funzionari (per lo più disoccupati e in cerca di prima occupazione), la tassa del tampone. Una corsa ad ostacoli molto dispendiosa. Sarà per questo che circa la metà dei candidati finora non si è presentata?