Dopo un ventennio di tentativi andati a vuoto, l’ex storaciana trova finalmente la strada giusta per essere eletta ma, poco dopo, molla chi gli ha dato fiducia. Migliaia di voti giunti dal litorale buttati dalla finestra
ROMA – Aveva portato in dote la bellezza di 200 preferenze prese con la Lista Storace nel 2016 alle comunali di Roma. Anche in quella occasione aveva fallito l’elezione. Un film già visto nei 20 anni precedenti tra comune, provincia, regione, Parlamento. ZERO TITULI.
Poi, folgorata dall’ascesa del fenomeno Salvini, ottiene la candidatura al Senato nel collegio uninominale Roma-Fiumicino con la Lega.
Sconfitta anche in quella occasione, la d.ssa Regimenti incassa, un anno dopo, una ciambella di salvataggio niente male: la candidatura alle Europee dove, portata dalla quasi totalità del partito laziale, si è piazzata in sesta posizione con 34mila preferenze (prese all’interno di una lista che in quella tornata elettorale ha raggiunto il record del 34% nazionale).
Candidata a sorpresa dopo l’esclusione di alcuni big della Lega che già erano in campagna elettorale (ne sa qualcosa Fabrizio Santori), la Regimenti ha totalizzato un numero di preferenze che, se inserita in altri partiti, l’avrebbero lasciata a Roma a svolgere serenamente la sua professione.
Oggi la Lega e i suoi elettori pagano questa scelta sbagliata da parte del partito di Salvini che consegna, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, un parlamentare europeo in più a Forza Italia.
Sarebbe imminente, infatti, l’abbraccio dell’ex storaciana a Silvio Berlusconi.
Chissà cosa staranno pensando gli “ingenui” Francesco Zicchieri, Orlando Tripodi e Fabrizio Santori che si sono prodigati senza risparmiarsi per “accompagnare” la campionessa delle porte girevoli a Bruxelles.
Avrebbero potuto concentrare le proprie forze sulla sorprendente e fedele (alla Lega) Maria Veronica Rossi che, con il solo apporto di alcuni fedeli amici, ha raggiunto l’apprezzabile risultato delle 24mila preferenze. Voti presi senza nessun aiuto (economico e in termini di voti) dall’apparato di partito ma che, a differenza della Regimenti, non avrebbe sicuramente tradito la fiducia e il voto espresso a favore della Lega nel maggio 2019. L’ennesima occasione persa, l’ennesima “poltrona” buttata che vede la Lega di Salvini crollare nei sondaggi nel Lazio.
All’appuntamento di sabato scorso a Roma, città come Civitavecchia e Ladispoli non sono riuscite ad organizzare un misero pullman