Il 26 giugno alle 17 in via Saffi, street art, musica e allegria per combattere le dipendenze
VITERBO – La Uoc Dipendenze Patologiche di Viterbo afferente al dipartimento cure primarie della Asl di Viterbo, la Società Cooperativa Sociale La Rondine, l’associazione “Yarn Bombing Viterbo APS” con il progetto RINASCERE, hanno dato possibilità a cinque persone partecipanti al “PAI” attive nel Ser.D di Viterbo, di sperimentare una nuova modalità di inclusione, socializzazione e appartenenza al territorio. Negli incontri al centro diurno i ragazzi hanno realizzato dei grandi fiori di carta utilizzando materiali di riciclo (scarti di imballaggi e cartoni destinati al macero). Si tratta di creazioni inedite, che nascono dall’interazione creativa dell’associazione Yarn Bombing Viterbo con chi sta uscendo da una dipendenza.
Una installazione collettiva che raffigurerà la fioritura, la Rinascita, ponendo appunto sulle pareti di peperino della bellissima Via Saffi queste creazioni, un giardino di grandi fiori di carta.
Il fiore che sboccia simboleggia una ripartenza, una possibilità di potercela fare di nuovo. I fiori, infatti, una volta appassiti, lasciano il loro seme a terra e con tenacia e pazienza aspettano il susseguirsi delle stagioni per poi buttare a terra radici nuove, erigersi verso il cielo e sbocciare in purezza, profumo e freschezza in tutta la sua coriacea fragilità.
Uscire da una dipendenza è come nascere una seconda volta. La nascita, o rinascita in questo caso, implica tempo, rinunce, sofferenze fisiche e psicologiche. Significa rimettersi totalmente in gioco, senza nessuno che ti possa davvero aiutare, oltrepassare il buio per seguire una luce in fondo, che spesso sembra un miraggio. Ci vuole coraggio, determinazione, umiltà e tanta, tantissima forza d’animo. Chi ce la fa ha vinto una battaglia durissima, ma è solo una delle tante battaglie giornaliere che un ex tossico deve affrontare, perché la “ricaduta” è sempre in agguato, le tentazioni sono dietro l’angolo.
Con questa installazione vogliamo celebrare questa giornata importantissima con un omaggio alla vita.
Il Presidente della cooperativa sociale La Rondine, Alberto Giuliani, ringrazia la dottoressa Lagrutta e il dottor Cimarello e tutti gli operatori che hanno permesso la realizzazione di questa iniziativa. Si ringraziano soprattutto i partecipanti al progetto che hanno avuto modo di sperimentare anche in questa occasione una diversa modalità di integrazione sociale.
Parte integrante dell’installazione temporanea sarà anche l’opera “Il giardino di lea”. Da un’idea di Leonardo Cappelli, che ha curato il laboratorio di creazioni Pop Up, nascono fiori colorati.
Il giardino di lea nasce dal desiderio di voler provocare un sorriso donando un fiore. Grazie alla tecnica utilizzata nei libri pop up, questo desiderio si realizza attraverso la creazione di fiori di carta delle dimensioni di un biglietto da visita.
Purtroppo sono ancora troppe le violenze e il senso di esclusione provato da chi cade nel dramma del gioco, dell’alcol o della dipendenza da alcune sostanze, grazie a questi laboratori
ognuno si è messo in gioco in base alle l singole abilità; chi decorava, chi si trovava più a suo agio con colla e pieghe della carta, chi garantiva supporto assicurandosi che non mancasse mai acqua o caffè per chi lo desiderasse. Un vero gioco di squadra. Una squadra formata da più persone, ognuna con il suo rinnovato carattere e con una gran tenacia.
Ognuno di nuovo in fiore!