Intanto lo “smemorato di Arce” Buschini in Commissione ha dichiarato: “Mai parlato con Pasquini dei concorsi e non sapevo che i miei collaboratori partecipavano” e sulle domande della consigliera De Vito (M5S) ha fatto lo gnorri
CIVITAVECCHIA – L’inchiesta della concorsopoli di Allumiere ribattezzata “Win for Life” è alle battute finali. Al momento non ci sono novità clamorose se non i primi nomi finiti ufficialmente sul registro degli indagati Mod. 21.
Il sostituto procuratore Alessandro Gentile, delegato alle indagini, ha ufficialmente chiamato in causa i membri della Commissione esaminatrice ad iniziare dal dirigente del Comune di Allumiere Andrea Mori che ha svolto il ruolo di presidente e gli altri due membri cioè Elpidio Bucci e Riccardo Rapalli.
Tante le cose che non tornano e forse l’iscrizione nel registro degli indagati dei membri della commissione è una sorta di “stimolo” a raccontare la verità senza doversi accollare forzatamente altre responsabilità in capo a loro quando i “mandanti” sono già evidenti.
Il maggiore dei carabinieri Marco Belilli e il capitano Antonio Masciarelli, indicati dalla Procura come “squadra” d’indagine sulla delicata vicenda “Win for Life” hanno quasi completato l’ascolto di tutti i partecipanti alle prove concorsuali dell’estate scorsa.
Dalle testimonianze e dagli atti acquisiti sarebbero emersi elementi tali da indurre il magistrato ad iscrivere nel registro i componenti della commissione giudicatrice del concorso come primo atto.
Nel frattempo, ieri, è andata in scena l’audizione “teatrale” dell’ex presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini in Commissione Trasparenza.
“Non ho mai parlato col sindaco di Allumiere del concorso, né della graduatoria o delle procedure. Non ho mai avuto un confronto con lui su queste tematiche. Posso dirlo con assoluta nettezza”.
Così l’ex Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini, sentito in Audizione nella XIII Commissione Trasparenza e Pubblicità presieduta da Chiara Colosimo. Che ha aggiunto: “E non ero a conoscenza nemmeno del fatto che collaboratori dello staff della presidenza e dell’Udp avessero partecipato al concorso”.
L’Audizione è andata in diretta streaming su youtube e chiunque può essersi fatto un’idea su quanto dichiarato da Buschini.
Per l’ex Presidente del consiglio “tutti i collaboratori delle segreterie hanno il diritto di partecipare a concorsi” (ci mancherebbe) ma, forse, non tutti hanno la fortuna di avere il proprio testimone di nozze che decide di attingere dalle graduatorie in cui ci si trova.
La solita incalzante Francesca De Vito ha in più di un’occasione formulato una serie di pertinenti domande che sono, però, per l’ennesima volta, rimaste senza una adeguata risposta.
Anche in questo caso nessuno ha chiarito perché non è stata rispettata la sentenza della Cassazione per l’utilizzo delle graduatorie più lontane nel tempo anche per non ledere i diritti di chi, da tempo, è idoneo in una graduatoria e aspetta l’assunzione. Perché si è modificato il Regolamento di organizzazione del Consiglio regionale per permettere (contrariamente a quanto stabilito dalla Cassazione) di assumere dalla graduatoria più recente proprio mentre si svolgevano le procedure concorsuali ad Allumiere dove partecipava parte del personale dell’Ufficio di Presidenza?
Buschini ha tentato il colpo a sorpresa presentando una modifica al Regolamento della Giunta targata Zingaretti che prevede una novazione simile a quella adottata alla Pisana, ignorando il fatto che l’amministrazione guidata dall’ex Segretario del PD non può essere certo presa ad esempio nella gestione del personale (vedi sentenze Consiglio di Stato sulle assunzioni a pioggia dei dirigenti).
Inoltre, Buschini ci ha tenuto a precisare quale fosse la posizione di Pasquini in Consiglio regionale: “Il sindaco di Allumiere non era un collaboratore dell’ufficio di presidenza ma era nello staff della presidenza, che sono due cose differenti”.
In attesa di capire la differenza (visto che la presidenza appartiene all’ufficio di presidenza), l’ex Presidente dell’Aula ha ribadito con fermezza che lo stesso Pasquini era in posizione di comando ma lo ha avuto nel suo staff in eredità dal suo predecessore, Daniele Leodori.
Infatti Buschini ha fatto notare che per una correttezza tra colleghi, una volta assunto l’incarico di Presidente del Consiglio non ha allontanato nessuno degli ex collaboratori di Leodori (escluso chi ha seguito quest’ultimo in Giunta) mantenendo pressoché inalterato lo staff della presidenza. Tra cui proprio Antonio Pasquini e altri collaboratori di primo piano che hanno continuato a ricoprire lo stesso incarico nel “passaggio” tra la prima gestione (Leodori) e la seconda (Buschini).
Quando poi è stato chiesto come sono state effettuate le scelte politiche e amministrative sulle assunzioni, Buschini ha risposto che l’unica direzione possibile era lo scorrimento di una graduatoria (con la scelta che cade inevitabilmente su Allumiere), ma ciò non toglie che in un futuro si potrà anche fare un concorso. Intanto, però, gli idonei di Allumiere sono stati sistemati.
Molti consiglieri gli hanno posto la domanda se era venuto a conoscenza, anche informalmente, della presenza di alcune anomalie e su questo l’ex Presidente ha ribadito di non aver ricevuto segnalazioni di problematiche: “Seguendo un consiglio del mio legale mi sono rivolto a un professore universitario per un parere pro veritate. Il professor Paolo Stella Richter, concludendo la sua analisi, ha dichiarato che il comportamento tenuto da me in tutta la complessa vicenda è stato assolutamente corretto, come sono state corrette le procedure attuate dal Consiglio”.
Suggeriamo all’illustre professore di aggiornare il parere con quanto emerso negli ultimi due mesi sia dal comune di Allumiere che nelle Audizioni che si sono tenute fin qui in Commissione Trasparenza.