Il “sìnnico Tetesko” ormai è ufficialmente una scheggia impazzita della politica locale. Ieri alla presenza del sottosegretario Moles, tra luoghi comuni e banalità da Circolo Arci, ha perso l’ennesima occasione
CIVITAVECCHIA – Ieri pomeriggio, all’Hotel San Giorgio, Azzurro Donna ha organizzato un incontro davvero interessante con il senatore lucano, Giuseppe Moles, sottosegretario con delega all’editoria.
Alla presenza di tutti i vertici di Forza Italia, in primis l’organizzatrice Emanuela Mari, c’è stata l’opportunità di un confronto tra l’uomo il Governo e i giornalisti.
Da sottolineare le belle parole del coordinatore degli azzurri Roberto D’Ottavio che ha ribadito il ruolo centrale del partito nel governo di questa città. Una presa di posizione sibillina nei confronti di quelli che stanno minando la federazione tra Forza Italia ed elementi del gruppo misto con l’ingaggio (non si conoscono i termini contrattuali) della consigliera comunale Roberta Morbidelli passata da Fratelli d’Italia alla lista Tedesco. Lista di sinistra formata da autentici campioni della poltrona. Sono talmente tanti gli incarichi ottenuti dalla lista del sindaco che gli uomini in grado di poter soddisfare le offerte. Stranamente il sindaco permaloso niente ha detto su questo cambio di casacca. Tutti ricordano le sue isterie quando Giancarlo Frascarelli lascio Forza Italia e passò a Fratelli d’Italia. Ne disse di tutti i colori. Adesso che la cosa lo riguarda direttamente se ne guarda bene dal dire qualcosa rischiando di far innervosire chi gli è sopra e lo comanda a bacchetta (sempre in ambito politico ovviamente) e non è certo Claudio Durigon che inspiegabilmente ancora lo sostiene.
Ovviamente Morbidelli è passata alla lista del “sìnnico Tetesko” come tradizione, a sua insaputa. Come a sua insaputa sono fioriti articoli 90 da Manuale Cencelli.
Ieri mattina l’abile sindaco trasformista ha preso le distanze dal suo partito (del resto sono in pochi a credere ancora che sia leghista) che sta cercando di ricomporre la frattura con Fratelli d’Italia. Ormai è una cosa sua personale. Come il cartellone estivo pronto per l’inverno. Gli stabilimenti balneari pronti in autunno. Le strisce blu dei parcheggi a pagamento moltiplicate a dismisura. Un direttore generale da nominare in CSP ma tenuto nel cassetto perché il coraggio non è certo la sua caratteristica migliore. Insomma, come sindaco è una delusione immensa e speriamo che faccia la fine del “poro Baglioni“. Tolto dalla veste politica poi soprassediamo, lo pensavamo molto più elevato. Purtroppo per lui così non è.