Ormai la situazione è fuori controllo. Nas e Asl dovrebbero chiudere la struttura per una sanificazione totale e profonda
ACQUAPENDENTE – Ormai sono tre mesi che pazienti e operatori della struttura RSA San Giuseppe di Acquapendente hanno iniziato a vedere sulla propria pelle piccole eruzioni cutanee e del prurito intenso.
La cosa era già stata segnalata nel mese di maggio ma la direzione sanitaria aveva imprudentemente smentito la notizia. A distanza di tre mesi la situazione è la stessa se non peggiorata.
I familiari di alcuni degenti si sono rivolti alla Asl di Viterbo, ai NAS dei Carabinieri e segnaleranno i fatti all’autorità giudiziaria.
Per evitare che i responsabili della residenza per anziani San Giuseppe continuassero a minimizzare i casi, gli anziani sono stati fatti visitare da dermatologi privati.
Sono tre mesi che i parenti degli ospiti pagano cure che non sortiscono alcun effetto.
La scabbia è causata da un un acaro (Sarcoptes scabiei var hominis) pressoché invisibile ad occhio nudo; è un parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (36 ore circa).
Dopo l’accoppiamento gli acari adulti maschi rimangono sulla pelle, mentre le femmine scavano una galleria dove depositeranno le uova; lo scavo procede ad una velocità di circa 2-3 mm al giorno e il parassita è in grado di depositare 1-3 uova al giorno. Le uova andranno incontro a schiusa entro 3-4 giorni, liberando una larva che fuoriesce dalla volta del tunnel, scavando brevi cunicoli (tasche di muta) sulla superficie della pelle, dove rimane sino a maturazione.
Dalla deposizione delle uova allo stato di acaro adulto passano 10-13 giorni. La vita del parassita ha durata di circa 4-6 settimane. Dunque se facciamo un rapido calcolo ci troviamo già alla terza se non quarta generazione nella Rsa San Giuseppe. Una struttura che non è nuova a polemiche e criticità. Il problema è che nessuno, ad oggi, abbia ancora avuto il coraggio di intervenire in modo deciso e chiudere una struttura non in grado di debellare la scabbia.
Attendiamo con grande impazienza l’ennesima nota del solerte dottor Fabrizio Canestri, direttore amministrativo e del dottor Rollo direttore sanitario della Rsa San Giuseppe che dovrebbe però inviarci, se li possiedono, non le minacce e intimidazioni dell’avvocato Francesco Alberti (libertà di stampa e opinione), tutti i certificati di sana e robusta costituzione degli ospiti (si fa per dire per quello che pagano) e che tipo di trattamenti ha fatto da maggio ad oggi. Noi i certificati ce li abbiamo e speriamo che i NAS provvedano senza indugio adottando i provvedimenti del caso.